Nell'esplosione avvenuta all'interno del suo appartamento ha perso la vita assieme ad altre due persone.
Era conosciuto per il tragico fatto criminoso avvenuto al Safari di Berna nel 1998
ISTANBUL - Era entrato nella storia dei fatti criminosi più gravi mai accaduti in Svizzera con il pluriomicidio di cui si rese protagonista, nel 1998, all'interno della sala da tè del Safari di Berna: uccise a colpi di pistola il padrone di casa curdo, due dipendenti turchi e uno svizzero. Ventiquattro anni dopo - la notizia è trapelata oggi dalle pagine di 20Minuten - si scopre che nell'appartamento saltato in aria in un condominio della capitale turca due giorni fa era presente proprio lui.
Che ci faceva lì? Seconda la ricostruzione effettuata dal quotidiano turco "T24" l'uomo si era recato nell'appartamento per preparare un ordigno che sarebbe servito a «vendicarsi della soffiata del fratello che aveva favorito il suo arresto» ha confessato alla polizia l'inquilino, amico del pluriomicida, scampato per miracolo alla morte perché non presente al momento dello scoppio. Cosa che non hanno invece potuto evitare sua figlia di 10 anni e suo padre di 68, che si trovavano lì mentre l'uomo armeggiava con polvere da sparo e miccia.
È proprio nella fase di preparazione dell'ordigno che a Mustafa K. - questo il nome del pregiudicato - sarebbe sfuggita di mano la situazione: sempre stando a quanto riportato dal quotidiano turco, «non si è accorto dello spargimento della polvere da sparo in più punti della stanza e la miccia ha improvvisamente preso fuoco». Hanno fatto seguito diverse esplosioni che hanno fatto saltare in aria l'appartamento: in una camera si trovavano la figlia e il padre del proprietario (amico dell'omicida) che sono morti tra le fiamme.