Il ministro dell'Energia in lacrime: «L'operazione di salvataggio volge alla fine»
AMASRA - Sale a 40 il bilancio degli operai morti a causa di un'esplosione avvenuta in una miniera di carbone nel nord-ovest della Turchia mentre i soccorritori stanno cercando di salvare i lavoratori ancora intrappolati nel sottosuolo.
«Il nostro augurio è che la perdita di vite umane non sia maggiore e che i nostri minatori possano essere salvati», ha twittato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
L'esplosione è avvenuta in una miniera nella città di Amasra, sul Mar Nero, provocando la morte di 40 operai e il ferimento di altri: 11 sono stati ricoverati in ospedale. Le squadre di soccorso stanno lavorando per salvare i lavoratori intrappolati in gallerie a 300 e 350 metri sotto il livello del mare. Secondo il ministro degli Interni turco Suleyman Soylu, c'erano 110 minatori al lavoro nella miniera.
«Siamo davvero di fronte a un quadro triste», ha detto Soylu, accorso sul posto insieme al ministro dell'Energia, Fatih Donmez: «Abbiamo contato un totale di 40 morti. 58 minatori sono riusciti a salvarsi».
«Secondo le prime informazioni, l'esplosione sarebbe stata provocata da un grisou (miscela di gas costituita da metano, o altri idrocarburi che si forma spontaneamente nelle miniere di carbone e in contatto con l'aria si infiamma ed esplode)», ha invece spiegato Donmez. In lacrime, Donmez ha poi aggiunto che «ci stiamo avvicinando alla fine delle operazioni di salvataggio».