Sarebbero oltre 60 gli eurodeputati nel mirino dei pm belgi, il cuore politico europea è a rischio collasso credibilità.
BRUXELLES - Lo scandalo provocato dall'indagine per sospetta corruzione condotta dal giudice bruxellese Michel Claise non accenna a diminuire e, al contrario, con il passare dei giorni il quadro si arricchisce di nuovi pesanti riscontri. Sarebbero oltre 60 gli eurodeputati nel mirino della maxi-inchiesta sul Qatargate condotta dalla giustizia belga. Lo riporta la televisione privata greca MegaTv.
I partiti politici sotto inchiesta - I parlamentari europei che potrebbero essere toccati da indagini e perquisizioni, sempre secondo l'emittente ellenica, sarebbero per la maggior parte appartenenti alle famiglie politiche dei Socialisti & Democratici, del Partito popolare europeo e di altri partiti di sinistra. Le indiscrezioni sono state rilanciate anche dalla testata online tedesca Focus.de, ma non trovano alcuna conferma da parte della procura federale belga.
Il compagno dell'ex vicepresidente Kaili ha confessato - Davanti agli inquirenti belgi Francesco Giorgi, compagno dell'ex vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili, ha confessato di aver fatto parte di un'organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo d'interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica. Secondo quanto scrive il giornale, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri.
Le contromosse Ue - In queste ultime ore a Strasburgo, l'Eurocamera, riunita in sessione plenaria, ha chiesto lo stop all'intesa Ue-Qatar sull'aviazione e la sospensione di tutti i fascicoli legislativi legati a Doha.
Indagini guardano anche al Marocco - Lo scandalo "mazzette" potrebbe non fermarsi al Qatar e arrivare fino al Marocco. La polizia belga, ha osservato il direttore de Le Soir, Christophe Berti, potrebbe avere «informazioni anche su un altro Paese». Il ministro della Giustizia belga, Vincent Van Quickenborne si aspetta, infatti, che i pagamenti in tangenti e regali per influenzare le decisioni politiche europee da parte di potenze economiche siano più alti delle somme rintracciate finora. Il Marocco sarebbe dunque coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio d'informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani, Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l'ambasciatore del Marocco in Polonia.