L'Alta Corte britannica ha stabilito che «il trasferimento dei richiedenti asilo è coerente con la convenzione sui rifugiati»
LONDRA - Qualche mese fa ne era stato impedito il decollo, da oggi gli aerei possono scaldare i motori. I giudici dell'Alta Corte britannica hanno stabilito che il governo può inviare in Ruanda richiedenti asilo e persone che arrivano attraverso la manica illegalmente in Ruanda, dove le loro domande di entrata verranno trattate.
Come riportato dal Guardian, i giudici hanno respinto le richieste di svariati gruppi umanitari, di un sindacato dei funzionari di frontiera e di richiedenti asilo di impedire l'implementazione di tale misura. Il motivo: «Sulla base delle prove presentate a questa corte, il governo ha stipulato accordi con il governo del Ruanda intesi a garantire che le richieste di asilo delle persone trasferite in Ruanda siano adeguatamente trattate nel Paese. In tali circostanze, il trasferimento dei richiedenti asilo in Ruanda è coerente con la convenzione sui rifugiati e con gli obblighi statutari e altri obblighi legali del governo, compresi gli obblighi imposti dalla legge sui diritti umani del 1998».
L'accordo da 140 milioni di sterline è stato stipulato tra Regno Unito e Ruanda nel mese di aprile. Il 15 giugno un volo diretto a Kigali è stato sospeso all'ultimo minuto grazie a una sospensiva accordata dalla Corte europea dei Diritti Umani.
Come sottolineato su Twitter dal Migration Observatory dell'Università di Oxford, «c'è una grossa differenza tra definire una misura legale e implementarla. Non è ancora infatti stata giudicata la sua efficacia, in quanto non è stata ancora dimostrata, come deterrente dall'arrivo di piccole imbarcazioni».