L'ex presidente respinge ogni addebito circa la sua eventuale responsabilità penale nella rivolta del Campidoglio
NEW YORK - Che la Commissione parlamentare, chiamata a indagare su contorni e retroscena dell’assalto al Campidoglio e sulle contestazioni innescate dalla presunta frode nell’elezione di Biden, abbia chiesto di procedere penalmente contro Trump è cosa di ieri. Sono invece molto attese le reazioni sul fatto che, come conseguenza, il tycoon verrà deferito al Dipartimento di giustizia. Ma tra tutte le controdeduzioni, quella destinata a far più rumore è quella - diretta - dell'ex numero uno della Casa Bianca.
Il post di Trump - «Questa gente non capisce che, quando mi seguono, le persone che amano la libertà si radunano intorno a me. Ciò che non mi uccide mi rende più forte», ha scritto Trump in un post sul suo account Truth Social.
E ancora, «gli americani sanno che ho spinto per 20.000 soldati per prevenire la violenza il 6 gennaio, e che sono andato in televisione e ho detto a tutti di tornare a casa...», ha aggiunto l'ex comandante in capo.
«Un tentativo di mettermi da parte» - Il 76enne leader repubblicano ieri ha anche paragonato il deferimento penale all'articolo di impeachment, presentato contro di lui dal Congresso, durante la sua presidenza. «La gente capisce che il Democratic Bureau of Investigation, il DBI, vuole impedirmi di candidarmi alla presidenza perché sanno che vincerò e che l'intera faccenda di perseguirmi è proprio come lo era l'impeachment: un tentativo partigiano di mettere da parte me e il Partito Repubblicano», ha scritto Trump.