Nessuna tregua natalizia, ieri, in Ucraina. I russi hanno attaccato la zona industriale di Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk, colpendola con tre razzi. Lo ha reso noto Unian.
Nel frattempo è botta e risposta tra Kiev e Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia è pronta a negoziare, ma le autorità ucraine negano. «Putin ha bisogno di tornare alla realtà. La Russia ha attaccato l'Ucraina e sta uccidendo i civili. La Russia non vuole negoziati, ma cerca di evitare le sue responsabilità», ha twittato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
Zelensky: «La situazione nel Donbass è difficile e dolorosa»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la «situazione nel Donbass è difficile e dolorosa». Nel suo videomessaggio al termine del 306esimo giorno di guerra ha affermato che «Bakhmut, Kreminna e altre aree del Donbass, ora richiedono la massima forza e concentrazione». Lo riporta Unian. Il leader ucraino ha poi espresso la sua gratitudine a tutti i difensori ucraini presenti definendoli «forti». (fonte ats)
Kiev: «Da Mosca più di 4'500 cyber attacchi nel 2022»
I servizi di sicurezza informatica dell'Ucraina hanno neutralizzato più di 4'500 attacchi informatici russi contro il loro Paese dall'inizio dell'anno. Lo ha riferito Ilya Vitiuk, capo del dipartimento di sicurezza informatica presso il Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Ssu). «Il Paese aggressore lancia una media di oltre dieci attacchi informatici al giorno. Per fortuna, la società ucraina non è nemmeno a conoscenza della maggior parte di loro». «Siamo entrati nel 2022 con otto anni di esperienza di guerra ibrida alle spalle», ha aggiunto. «Al momento dell'invasione, eravamo già preparati per gli scenari peggiori». Secondo Vitiuk, nel 2020 sono stati registrati quasi 800 attacchi informatici, più di 1'400 nel 2021 e nel 2022 questo numero è triplicato. «Massicci attacchi informatici sono stati respinti a gennaio e febbraio e ci hanno fornito ulteriore addestramento prima dell'invasione russa» alla fine di febbraio, ha continuato, aggiungendo che Mosca prende di mira in particolare il settore energetico, la logistica, le installazioni militari, nonché i database governativi e le risorse informative. (fonte ats)
13,6 milioni di ucraini hanno ricevuto aiuti umanitari
Dal 24 febbraio, 13,6 milioni di ucraini hanno ricevuto aiuti umanitari. Lo ha riferito il ministero ucraino per il Reinserimento dei territori temporaneamente occupati, citato da Ukrinform. «Attualmente, nel nostro Paese lavorano 700 organizzazioni umanitarie, tra cui agenzie internazionali, organizzazioni non governative locali e fondazioni di beneficenza. Cinque volte di più rispetto a dieci mesi fa», ha affermato il ministero. Secondo quanto riferito, dall'inizio della guerra, le agenzie delle Nazioni Unite e i loro partner hanno fornito più di 3 miliardi di dollari in aiuti umanitari. Un terzo di questi fondi è stato versato sotto forma di assistenza in denaro, ricevuta da più di 5 milioni di ucraini. (fonte ats)
Kiev punta ad un summit di pace a fine febbraio
Il governo ucraino punta a tenere un vertice di pace entro la fine di febbraio, preferibilmente alle Nazioni Unite con il segretario generale António Guterres come possibile mediatore, nel periodo del primo anniversario dell'invasione lanciata dalla Russia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un'intervista all'Associated Press (Ap). Alla domanda se inviteranno la Russia al vertice, Kuleba ha risposto che prima Mosca dovrà accettare di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale: «Solo in questo modo possono essere invitati». «Le Nazioni Unite potrebbero essere la sede migliore per tenere questo vertice, perché non si tratta di fare un favore a un determinato Paese», ha affermato Kuleba. «Si tratta davvero di portare tutti a bordo». Riguardo al ruolo di Guterres, «ha dimostrato di essere un mediatore e un negoziatore efficiente e, soprattutto, un uomo di principio e integrità. Quindi saremmo lieti della sua partecipazione attiva», ha detto il ministro nell'intervista pubblicata sul sito web dell'Ap. Il ministro degli Esteri ha nuovamente minimizzato le parole delle autorità russe secondo cui sarebbero pronte per i negoziati. «Dicono regolarmente di essere pronti per i negoziati, il che non è vero, perché tutto ciò che fanno sul campo di battaglia dimostra il contrario», ha detto. Secondo Kuleba, l'Ucraina farà tutto il possibile per vincere la guerra nel 2023, e la diplomazia gioca sempre un ruolo importante. «Ogni guerra finisce in modo diplomatico», ha affermato. «Ogni guerra finisce come risultato delle azioni intraprese sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati». Il ministro ha poi riferito di essere «assolutamente soddisfatto» dei risultati della visita del presidente Volodymyr Zelensky negli Stati Uniti la scorsa settimana, e ha rivelato che il governo USA ha elaborato un piano speciale per rendere operativa la batteria di missili Patriot nel paese in meno di sei mesi. Di solito, la formazione dura fino a un anno. (fonte ats)
Il Papa per l'Ucraina
Una lunga preghiera per l'Ucraina, per i suoi bambini «divorati» dalla guerra, per le persone rimaste al freddo e al buio, per quella pace che non appare neanche all'orizzonte. Papa Francesco ha dedicato, in queste celebrazioni di Natale, appelli e preghiere alla terra «martoriata» e a lui «cara». Lo ha fatto anche oggi all'Angelus, tornando a chiedere «pace per quelle popolazioni tormentate dalla guerra, pace per la cara e martoriata Ucraina», «chiediamo la pace per questo popolo martoriato», ha detto salutando le tante bandiere giallo-azzurre presenti in Piazza San Pietro. (fonte ats)
Putin firma il decreto per i passaporti ai residenti delle regioni annesse
Il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto sulla procedura per la richiesta di passaporto russo da parte dei residenti delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson o Zaporizhzhia annesse dalla Russia. Lo riporta Ria Novosti. «Decido di approvare la procedura allegata per la presentazione da parte di persone che hanno acquisito la cittadinanza della Federazione Russa a seguito del riconoscimento come cittadini della Federazione Russa, di una domanda per il rilascio di un passaporto di cittadino della Federazione Russa (...) e la procedura per la presentazione e la registrazione delle domande di non volontà di essere cittadino ucraino», recita il documento. Insieme alla domanda, i residenti dei nuovi territori devono fornire un documento di identità e documenti che confermino la registrazione nel luogo di residenza nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson o Zaporizhzhia. Putin ha anche approvato la procedura per il riconoscimento di un minore di età inferiore ai 14 anni come cittadino russo. (fonte ats)
Putin nomina Medvedev vicepresidente della Commissione militare-industriale
Il presidente russo Vladimir Putin ha nominato l'ex presidente Dmitri Medvedev per il nuovo incarico di primo vicepresidente della Commissione militare-industriale, secondo un decreto pubblicato dal governo. Lo riporta la Cnn. Il decreto firmato da Putin ha introdotto modifiche alla Commissione militare-industriale e ha elencato Medvedev, che è attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza, come primo vicepresidente. La Commissione militare-industriale è un organo permanente creato per garantire l'attuazione della politica statale nel campo militare e industriale e il supporto tecnico-militare per la difesa, la sicurezza nazionale e le forze dell'ordine, secondo il sito web del governo. Lo stesso Putin è il presidente della commissione. Del consiglio della commissione fanno parte anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il capo di stato maggiore Valery Gerasimov, il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev, i capi dei servizi segreti esteri Svr, l'Fsb, la guardia nazionale e altri. (fonte ats)
Il giornalista Grozev inserito nella lista dei ricercati di Mosca
Il giornalista investigativo bulgaro Christo Grozev è stato inserito nella lista dei ricercati della Russia. Lo riporta la Cnn, citando il sito web del ministero dell'Interno russo. Secondo il portale, Grozev è ricercato sulla base di un articolo del codice penale, senza tuttavia che tale articolo sia stato specificato. Secondo il gruppo di monitoraggio russo OVD-Info, contro Grozev è stato aperto un procedimento penale per diffusione di "notizie false" sull'esercito russo. Grozev è il capo investigatore sulla Russia del gruppo investigativo Bellingcat che si concentra su "minacce alla sicurezza, operazioni clandestine extraterritoriali e armamento delle informazioni", secondo il sito web della piattaforma. «Non ho idea su quali basi il Cremlino mi abbia inserito nella sua 'lista dei ricercati', quindi non posso fornire alcun commento in questo momento. In un certo senso non importa: per anni hanno messo in chiaro che hanno paura del nostro lavoro e che non si fermeranno davanti a nulla per farlo sparire», ha scritto in un post su Twitter. Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina a febbraio, Grozev ha utilizzato strumenti digitali open-source per documentare crimini di guerra e altre atrocità in Ucraina. (fonte ats)
«L'esplosione di di Engels è la conseguenza delle azioni di Mosca»
Il portavoce dell'aeronautica ucraina, Yurii Ihnat, ha affermato che le esplosioni avvenute nella base aerea di Engels, in Russia, sono «le conseguenze delle azioni di Mosca in Ucraina». Non ha tuttavia rivendicato esplicitamente la responsabilità diretta di Kiev per l'attacco. «Se i russi pensavano che la guerra non avrebbe colpito nessuno nelle retrovie profonde (della Russia) o altrove, si sbagliavano profondamente. Pertanto, come vediamo, queste cose accadono sempre più spesso, e speriamo che ciò vada solo a vantaggio dell'Ucraina», ha affermato Ihnat, citato dalla Cnn. Tre militari russi sono rimasti uccisi nelle esplosioni, che secondo i funzionari di Mosca sono state causate dall'abbattimento di un drone ucraino. (fonte ats)
Zelensky sente Modi
«Ho avuto una telefonata con il primo ministro dell'India Narendra Modi e gli ho augurato una presidenza del G20 di successo. È su questa piattaforma che ho annunciato la formula di pace e ora conto sulla partecipazione dell'India alla sua attuazione». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Ho anche ringraziato per gli aiuti umanitari e il sostegno nelle Nazioni Unite», ha aggiunto. (fonte ats)
Scontri a Kreminna
Il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergy Gaidai, ha dichiarato in un post su Telegram che battaglie sono in corso a Kreminna, con le truppe ucraine «non lontane» dalla città. Lo riporta Sky News. «Il comando militare della Federazione Russa si è già trasferito da questa città a Rubizhny», ha aggiunto, sottolineando che è segno che la Russia potrebbe prepararsi a ritirarsi. Le dichiarazioni di Gaidai confermano quanto circolato nelle scorse ore sui social media, dove alcuni messaggi suggerivano che le forze ucraine potessero essere intorno al perimetro della città. (fonte ats)
L'Ucraina chiede l'esclusione della Russia dall'Onu: «La sua presenza è illegittima»
«La Federazione Russa ha assunto la carica di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aggirando le procedure»
«Lasciate Kherson»
Le autorità hanno esortato i residenti di Kherson, nel sud dell'Ucraina, ad evacuare la città a causa dell'intensificarsi dei bombardamenti da parte delle forze russe. Lo afferma su Telegram il ministero del Reintegro dei territori temporaneamente occupati, citato da Ukrinform. «I continui bombardamenti nemici su Kherson liberata stanno diventando sempre più frequenti e su larga scala. La situazione della sicurezza è stata molto tesa negli ultimi giorni», ha sottolineato il ministero. Le autorità locali raccomandano quindi ancora una volta agli abitanti di Kherson di evacuare in regioni più sicure. Come riportato, le forze russe hanno colpito Kherson sette volte nell'ultima giornata, prendendo di mira magazzini e abitazioni civili. In un attacco russo del 24 dicembre al centro di Kherson, 16 persone sono state uccise e 64 ferite. (fonte ats ans)
Tentano di entrare in Russia, uccisi 4 "sabotatori" ucraini
Quattro "sabotatori ucraini" sono stati "eliminati" mentre tentavano d'infiltrarsi dall'Ucraina in territorio russo, nella regione di Bryansk: lo afferma il servizio segreto russo Fsb, citato dalla Tass. L'episodio sarebbe avvenuto ieri. Sul posto, scrive l'Fsb, c'è stata una sparatoria.
«Zelensky e i suoi "padroni" non vogliono compromessi»
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i «suoi padroni» non sono disposti a fare compromessi che mettano fine alla guerra in Ucraina. «Per quanto riguarda i compromessi, durante la sua visita negli Stati Uniti Zelensky ha detto che una pace giusta significa nessun compromesso. Questa è esattamente la linea dei suoi sponsor: 'Nessun compromesso, detteremo la nostra volontà.' Proprio per questo è necessario per loro sconfiggere la Russia non solo sul campo di battaglia, come affermano, ma anche infliggendo una sconfitta strategica, in modo da scoraggiare tutti gli altri. Questa è la sostanza della situazione attuale», ha detto Lavrov in una riunione di lavoro con i vertici dei media russi, citato dalla Tass. «La stragrande maggioranza dei paesi del mondo vede chiaramente tutto ciò», ha aggiunto Lavrov. (Fonte ats ans)
Natale di bombardamenti
I russi hanno bombardato con l'artiglieria e compiuto almeno 40 attacchi con razzi contro il territorio dell'Ucraina nel solo giorno di Natale, secondo quanto scrive stamani in una nota lo stato maggiore militare di Kiev, ripreso dal Guardian. Colpiti dai bombardamenti decine di località nelle regioni di Lugansk e Donetsk, Kharkiv, Kherson e Zaporizhzhia. Nell'oblast di Kherson sono stati presi di mira soprattutto gli insediamenti sulla riva destra del fiume Dnipro. E questo, scrive il comando militare ucraino, «malgrado la presunta offerta di pace natalizia fatta dal presidente russo, Vladimir Putin». (Fonte ats ans)
«Fuori la Russia dal Consiglio di Sicurezza»
L'Ucraina prevede di chiedere oggi l'esclusione della Russia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Domani dichiareremo ufficialmente la nostra posizione. Abbiamo una domanda molto semplice: la Russia ha il diritto di rimanere un membro permanente del Consiglio di sicurezza e di far parte dell'Onu?» ha detto Kuleba parlando nella tarda serata di ieri durante una maratona televisiva nazionale in occasione del Natale. «Abbiamo una risposta convincente e ragionata: no, non lo ha», ha affermato. Il ministro degli Esteri ucraino ha ricordato che la questione del seggio permanente della Russia nel Consiglio di sicurezza dell'Onu - tenuto anche da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Cina - è già in discussione negli ambienti diplomatici. (fonte ats ans)
Un drone su una base militare in Russia, 3 morti
Tre persone sono morte a causa di un presunto attacco di un drone ucraino a un aeroporto militare nella regione russa di Saratov. Lo ha dichiarato oggi il ministero della Difesa russo. «Il veicolo aereo senza pilota ucraino si stava avvicinando all'aeroporto di Engels a bassa quota», si legge in un comunicato citato dall'agenzia Tass. «Tre membri del servizio tecnico russo all'aeroporto hanno subito ferite mortali a causa della caduta di frammenti di drone». Lo scorso 5 dicembre droni ucraini avevano colpito l'aeroporto di Engels e un'altra base militare russa nella regione di Ryazan. (fonte ats ans)
La Svezia, vicino a Kiev
Nel suo discorso di Natale, il re svedese Carlo XVI Gustavo ha sottolineato il forte legame tra la Svezia e l'Ucraina esprimendo vicinanza a Kiev: «Solo 1.000 km in linea d'aria separano il castello di Stoccolma con l'Ucraina», ha detto il monarca, per poi soffermarsi sui forti legami storici tra le due nazioni. «La prima volta che visitai l'Ucraina faceva ancora parte dell'Unione Sovietica», ha ricordato il re rievocando la sua visita alla cattedrale di Santa Sofia a Kiev, dove è sepolta la principessa svedese Ingered, sposa del gran principe di Kiev Jaroslav 'il saggio' nel 1019, «un personaggio storico che ancora oggi lega i nostri Paesi». «L'aggressione russa ha avuto un forte impatto forte sul paese, che ora si trova a corto di elettricità, acqua e carburante», ha sottolineato il monarca, ricordando di essere andato a Gammalsvenskby nel 2008. Il re ha concluso il suo discorso indicando nel 2023 un anno che porterà «sfide significative per molti cittadini» e soffermandosi in particolar modo sull'avvio della presidenza europea di Stoccolma a partire dal primo gennaio, «una missione importante per il nostro Paese». Carlo XVI Gustavo festeggerà i 50 anni sul trono a settembre 2023 e per l'occasione visiterà le diverse regioni della Svezia. (fonte ats ans)
«Europa responsabile rinascita del nazismo»
Medvedev accusa inoltre i Paesi europei di essere responsabili della rinascita dell'ideologia nazista. «Cosa ci si può aspettare da alcuni Paesi europei che hanno dato vita al nazionalsocialismo e al fascismo a un certo punto della storia? Oggi sono responsabili della rinascita dell'ideologia nazista», ha scritto l'ex presidente.
Secondo Medvedev, l'Occidente sta soffrendo «di amnesia cinica, non medica», e rimane muto «sulle atrocità dei nazisti che ostentano svastiche sulle loro uniformi nei territori sotto il loro controllo, giustificando il loro passato e, cosa più importante, torture e omicidi futuri».
«E sebbene le forze al governo» in quei Paesi europei «si definiscano di sinistra o cristiane - ha insistito l'esponente russo - sono in realtà i veri eredi del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi e del Partito Nazionale Fascista». (fonte ats)
Medvedev: «L'obiettivo è abbattere il regime di Kiev»
La Russia non risparmierà nessuno sforzo per raggiungere gli obiettivi dell'operazione speciale in Ucraina e abbattere «il regime nazionalista» di Kiev: lo ha scritto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev in un articolo sulla Rossiyskaya Gazeta, secondo quanto riferisce la Tass.
«Faremo del nostro meglio per raggiungere l'obiettivo dell'operazione militare speciale, in modo che il regime disgustoso dei nazionalisti di Kiev cessi di esistere. Oggi, nessuno tranne noi può farlo. Iniziare l'operazione speciale è stata una decisione difficile ma necessaria», ha scritto l'ex presidente. (fonte ats)