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UCRAINAAmore e sesso in tempo di guerra? Ci pensa Tinder

04.01.23 - 20:30
In Ucraina non più scambi epistolari e attese infinite ma app d'incontri online. E i sexy shop a Dnipro aumentano le vendite di gadget a led
Reuters
Amore e sesso in tempo di guerra? Ci pensa Tinder
In Ucraina non più scambi epistolari e attese infinite ma app d'incontri online. E i sexy shop a Dnipro aumentano le vendite di gadget a led

KHARKIV - Se i nostri nonni o (per i più giovani) i nostri bisnonni raccontavano di aver affidato, durante la seconda guerra mondiale, i propri pensieri d'amore a poche righe scritte su un diario o su di una lettera mai consegnata, oggi dall'Ucraina, sconvolta dal conflitto con la Russia, arrivano racconti completamenti opposti, caratterizzati dalla necessità di combinare un incontro d'amore in poco tempo, anche e soprattutto attraverso un'applicazione ad hoc.  

Vlad e il successo su Tinder - Vlad è un soldato ucraino, ha un corporatura robusta, capelli neri e un sorriso disinvolto - racconta il Washington Post, che dedica oggi un approfondimento all'argomento - e non ha avuto difficoltà nel "matchare", ossia nell'ottenere una corrispondenza, con circa 200 ragazze. Ci è riuscito scorrendo i profili femminili a lui più congeniali, durante le pause, anche quando si trovava sulla prima linea del conflitto a Kharkiv. Ma per Vlad 200 potenziali fidanzate ad attenderlo nell'app non sono poi un granché, visto che ricorda di aver avuto un record di 1238 "match" nei tempi felici prima dell'invasione russa.

Con la guerra l'animo si fa pesante, difficile poter corteggiare - Ma qualcosa, per Vlad, è cambiato nella facilità di approcciare e poi di conquistare le ragazze durante gli incontri successivi al primo contatto online. Il peso delle morti e della distruzione si fanno sentire nell'animo del 30enne. «Non ho l'energia per portare avanti una conversazione oltre il 'Come stai?'», ammette infatti il soldato. L'intimità è così un'altra vittima delle bombe, come confermano al quotidiano americano altri soldati. Quando ci si trova al fronte, nel mezzo delle esplosioni, «ci sono costantemente adrenalina e stress, amici feriti - racconta Kyrylo 36 anni, un giovane tenente dell'esercito ucraino - Vedi la morte, ogni tipo di morte e non hai abbastanza tempo per cambiare la tua realtà in modo che sia gentile, emotiva e affettuosa».

Il terapista sessuale - I traumi causati dalla guerra incidono sull'intera dimensione affettiva, relegata a essere elemento marginale.  «Il trauma e il romanticismo non vanno d'accordo - spiega Alexander Kolomiychuk, terapista sessuale a Kiev - Quando le persone lottano per sopravvivere, non pensano all'intimità, al sesso, perché si tratta di piacere. E in guerra, non c'è tempo per il piacere». Analisi confermata anche da Casey Taft, professore alla scuola di medicina della Boston University che cura i veterani di guerra, vittime di paure, ansie e depressione. Secondo l'esperto, la guerra imposta i pensieri e i sentimenti «in modalità sopravvivenza», confusi in un «accresciuto senso di sfiducia nei confronti degli altri».

In guerra non c'è tempo per le indecisioni sentimentali - Ma in Ucraina non è ancora il tempo dei veterani che rientrano a casa. La guerra è nel pieno dei suoi orrori. E nel vortice delle emozioni, i tempi si accorciano e le scelte di vita come matrimoni, rotture, nuove relazioni non vengono più posticipate. C’è chi come Aslanian, prima del conflitto con la Ruussia, viveva in Spagna ed è tornato nella sua Ucraina per servire, da ufficiale, il suo Paese. Qui ha ritrovato la donna dalla quale si era lasciato e l'ha sposata. «Siamo tornati insieme a causa della guerra - ha spiegato l'ufficiale - L'unica cosa che conta, in questa guerra, sono le persone intorno a te e i tuoi cari».

Il sexy shop a Dnipro - Quanto al sesso e al business che gli gira attorno, la manager Larysa Goncharova - sentita dal Washington Post - spiega che, se a perdere clienti è stata la lingerie, a causa dell'emigrazione forzata di molte donne, al contrario registrano un incremento delle vendite i sex toys. Specie quelli con luci a led. Ma anche i preservativi che si illuminano al buio, a ruba a causa dei frequenti black out. Articoli che vengono venduti in previsione delle brevi visite dei soldati in licenza. «In un modo o nell'altro dobbiamo andare avanti - dice Artem, appena entrato nel sexy shop con la sua fidanzata - abbiamo bisogno di vivere e di amarci».

 

 

 

 

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