Mao Ning aveva minacciato «contromisure sulla base del principio di reciprocità» per i tamponi imposti ai viaggiatori provenienti dalla Cina
BRUXELLES - È cosa nota che alcuni paesi europei - tra cui Italia, Francia, Spagna e Gran Bretagna - stanno applicando controlli agli aeroporti sui viaggiatori in arrivo dalla Cina. Di tutta risposta, nelle scorse ore, si era palesata l'irritazione di Pechino che li aveva definiti «inaccettabili». Ma non solo, visto che il governo cinese aveva minacciato di «prendere contromisure, sulla base del principio di reciprocità», come dichiarato dalla portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning.
Le dure parole dell'Ue - Ora arriva la dura risposta dell'Ue, che rivendica la bontà e l'autonomia della scelta dei singoli Stati membri di rendere obbligatori i controlli. «Non abbiamo alcuna risposta alle dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri cinese - ha spiegato la portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant ripresa dall'Ansa - Prendiamo le misure che riteniamo giustificate, in linea con l'evoluzione della situazione in Cina. Si basano sulle discussioni tra i nostri esperti e scienziati, ma ora sono soggette a una decisione che dovrà essere discussa dagli Stati membri». Alla Spinant ha fatto eco Olivier Véran, portavoce dell'esecutivo francese, secondo cui i tamponi verranno effettuati ulteriormente e «senza esitazioni».
L'Ue aveva offerto alla Cina vaccini gratis - Continuano dunque i momenti di tensione diplomatica tra Cina e Ue nonostante Bruxelles avesse proposto a Xi Jinping vaccini gratis su iniziativa della commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides, che, a detta della portavoce della Commissione europea Tim McPhee, aveva offerto «la donazione di vaccini adattati alle varianti». Proposta di cooperazione, quella europea, rispedita al mittente dai cinesi: «La nostra produzione è soddisfacente». E sempre per voce della speaker agli Esteri, Mao Ning, Pechino rimarcava di avere le «più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid» e che «la situazione Covid in Cina è prevedibile e sotto controllo».
I test sui viaggiatori provenienti dalla Cina continuano - Quanto ancora circa la decisione di applicare controlli sanitari alle frontiere per viaggiatori provenienti dalla Cina, la Mao Ning non aveva avuto dubbi: «Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all'ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili». Da ieri però i paesi europei - come la maggior parte di quelli asiatici - non hanno mostrato ripensamenti. Il Ministero degli Esteri francesi ad esempio aveva fatto sapere infatti di compiere «il nostro dovere nel chiedere test», così come quello italiano: «Mi sembrano misure normalissime. È a tutela della salute fare un tampone, non ha nulla di offensivo».
Situazione epidemiologica in Europa - In ogni caso, ad allontanare preoccupazione di una nuova emergenza Covid, ci aveva pensato l' European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) che, in una nota, comunicava di non prevedere effetti delle varianti cinesi nel continente perché «le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell'UE», dunque «non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini».
Positivi in calo a Malpensa - (ats ans) Cala dal 50% al 20% la percentuale di positività dei passeggeri provenienti dalla Cina all'aeroporto di Malpensa. Lo rende noto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, in merito agli esiti dello screening effettuato sui due voli provenienti rispettivamente da Nanjing e da Wenzhou e atterrati lo scorso 2 gennaio. Su 172 test molecolari effettuati, 23 sono risultati positivi e 12 debolmente positivi.
Il calo della positività, secondo il funzionario e medico Bertolaso, sarebbe da attribuire all'ordinanza ministeriale che dispone il possesso di un tampone negativo al momento dell'imbarco. «La maggior parte dei passeggeri - prosegue- era in possesso di una certificazione di negatività attestata attraverso un tampone antigenico. Per questo motivo noi offriamo comunque un test molecolare, in grado d'intercettare la positività al virus anche in presenza di una carica virale bassa e soprattutto di rilevare varianti che sfuggono ai tamponi rapidi».
Per l'assessore, «l'obiettivo è escludere che i passeggeri che arrivano dalla Cina abbiano contratto varianti del Covid per le quali non siamo protetti dalla copertura vaccinale». Il monitoraggio dei viaggiatori del Paese asiatico proseguirà fino al 31 gennaio. I risultati dei sequenziamenti realizzati dai laboratori competenti, si aggiunge, saranno resi noti in futuro solo qualora venissero riscontrate nuove varianti.