I capi di accusa: sequestro di persona, tortura e all'abuso di potere.
LISBONA - Sette agenti della Guarda Nacional Republicana, il corpo di polizia a ordinamento militare del Portogallo, sono stati condannati ieri da un tribunale di primo grado a pene fino a sei anni di reclusione per reati perpetrati ai danni di immigrati che vanno dal sequestro di persona alla tortura e all'abuso di potere.
Solo uno dei sette, condannato alla pena detentiva più alta (sei anni), dovrebbe scontarla in carcere, mentre per gli altri la pena è stata sospesa. Tre di loro sono stati definiti "recidivi" dal ministero pubblico, in quanto già condannati in un altro processo simile, ancora una volta con pena sospesa.
I reati riconosciuti dai giudici del tribunale di Beja, capoluogo della regione meridionale dell'Alentejo, sono stati commessi tra il 2018 e il 2019 e sono venuti alla luce quando la Polizia giudiziaria ha sequestrato agli agenti indagati i telefoni cellulari in cui sono poi stati trovati i video delle violenze commesse in servizio.
Negli ultimi anni questa regione ha visto crescere notevolmente le coltivazioni in serra e, di conseguenza, il flusso di manodopera straniera a basso costo. Proprio lo scorso novembre, in questa stessa regione, una massiccia operazione della Polizia giudiziaria aveva scoperto una rete di trafficanti di esseri umani che ha portato all'arresto di una quarantina di persone.