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David Carrick ha utilizzato, per 17 anni, il suo status di poliziotto per adescare le vittime e guadagnarne prima la fiducia poi il timore.
LONDRA - Sono almeno 12 le donne vittime degli abusi dell’ufficiale della polizia londinese Met, Metropolitan Police Service, David Carrick nell’arco di 17 anni. Un mostro che ha continuato a riversare la sua violenza sulle donne restando fino a questo momento impunito. Le vittime accusano la polizia di non aver ascoltato o preso sul serio le molte segnalazioni e i campanelli d’allarme.
I capi di accusa - L’arresto di Carrick è avvenuto nell’ottobre del 2021 grazie alla segnalazione di una donna. L’inizio dell’indagine ha incoraggiato altre vittime a rivelare il loro segreto. Oggi è giunta la sua confessione. «Sono uno stupratore seriale». Il 48enne ha ammesso la sua colpevolezza per 49 reati contestatigli, fra cui 24 stupri nei confronti di 12 donne.
I fatti risalgono dal 2003 al 2020 e la maggior parte è avvenuta nell'Hertfordshire, dove viveva. A partire dal 2003, Carrick ha condotto una campagna di terrore contro le donne che si sono lasciate convincere dal suo fascino. I dettagli delle varie inchieste sono scioccanti. La violenza e la perversione dell'ufficiale inglese sembrano non avere limiti.
Abusi e manipolazioni - Oltre agli abusi l’ufficiale manipolava e maltrattava le vittime riducendole alla schiavitù. Carrick ha infatti ammesso anche di aver commesso reati di falsa reclusione. In diverse occasioni ha costretto le sue vittime a entrare in un piccolo armadio sotto le scale di casa sua senza darle da mangiare. Un modo per umiliare le vittime.
Lo status di agente di polizia sembra aver giocato un ruolo chiave nella sua tattica di adescamento. Metteva a proprio agio le donne guadagnandone la fiducia. Dopo gli abusi usava invece la sua posizione per mettere a tacere le sue vittime.
Le scuse del Met - Jaswant Narwal, procuratore capo del Crown Prosecution Service, ha dichiarato: «Carrick ha ricoperto un ruolo in cui gli era stata affidata la responsabilità di proteggere il pubblico, ma per oltre 17 anni, nella sua vita privata, ha fatto l'esatto contrario».
Nel frattempo sono giunte anche le scuse ufficiali del Met che ha ammesso gli errori di valutazione. «Avremmo dovuto riconoscere la sua violenza. Siamo davvero dispiaciuti che abbia potuto continuare a utilizzare il suo ruolo di agente di polizia per compiere gli abusi», ha dichiarato l'assistente commissario Barbara Gray, responsabile della comunicazione del corpo di polizia londinese.
Sessismo e misoginia all'interno del Met - Harriet Wistrich, direttrice del gruppo Center for Women's Justice, ha invece ribadito: «Sappiamo da tempo che esiste una cultura dell'impunità per gli agenti di polizia. Rapporti recenti mostrano un sistema di controllo e cattiva condotta carente e una cultura della misoginia ampiamente incontrastata in alcune sezioni del Met».
Sono molti gli scandali che hanno colpito la polizia londinese durante gli ultimi anni. Le rivelazioni di bullismo, sessismo, misoginia e molestie sessuali avevano costato la poltrona alla capa del Met, Cressida Dick, che a febbraio 2022 aveva dato le sue dimissioni. Allora gli scandali avevano scioccato l’interno regno, ma a quanto pare si trattava soltanto della punta dell’iceberg.
