Ariel Henry è rimasto bloccato nel salone diplomatico dell'aeroporto internazionale di Port-au-Prince
PORT-AU-PRINCE - Il premier haitiano Ariel Henry è rimasto bloccato per quattro ore - in stato di assedio - nel salone diplomatico dell'aeroporto internazionale Toussaint Louverture. Ciò è avvenuto nell'ambito di una rivolta scoppiata ieri e che ha vista protagonista un folto gruppo di agenti della polizia di Haiti, infuriati dall'uccisione di sei colleghi inermi in una infermeria di Liancourt.
Poliziotti in divisa e uomini in borghese, scrive il quotidiano online G@zette Haiti News, hanno seminato ieri un'ondata di panico nell'area metropolitana di Port-au-Prince e, dopo aver assaltato la residenza di Henry, si sono trasferiti all'aeroporto dove il premier era appena rientrato da un viaggio a Buenos Aires.
I membri delle forze dell'ordine in rivolta hanno praticamente circondato l'intero perimetro dell'aeroporto, aggiunge il giornale, minacciando un duro confronto con la scorta di Henry che solo dopo molte ore è riuscito a rientrare a casa in un clima di forte tensione.
La rabbia degli agenti nei confronti del premier è legata anche a un rapporto pubblicato ieri dalla Rete nazionale per la difesa dei diritti umani (Rnddh) secondo cui dall'insediamento di Ariel Henry, il 20 luglio 2021, 78 agenti sono stati uccisi da bande criminali haitiane. Secondo la Rnddh, «l'accelerato deterioramento della situazione di sicurezza nel Paese, dopo alcuni giorni di calma, mira a giustificare e ottenere dalla comunità internazionale l'invio di una forza militare straniera ad Haiti».