Nessuno invito alla cerimonia di commemorazione del 78esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento
VARSAVIA - «Ancora una volta persone innocenti vengono uccise in massa in Europa. La Russia, incapace di conquistare l'Ucraina, ha deciso di distruggerla. Lo vediamo ogni giorno, anche mentre siamo qui. E quindi è difficile stare qui oggi». Nel 78esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau da parte dell'Armata Rossa, il direttore del memoriale del lager nazista, Piotr Mateusz Andrzej Cywinski, ha ricordato gli orrori della guerra di ieri e di oggi in una cerimonia alla quale, per la prima volta, non sono stati invitati i rappresentanti russi.
Un gruppo di sopravvissuti, al collo i fazzoletti a righe a ricordare le divise degli internati, hanno ascoltato Cywinsky che non ha usato giri di parole: «I distretti di Wola, Zamojszczyzna, Oradour, Lidice ora portano nomi diversi: Bucha, Irpin, Hostomel, Mariupol e Donetsk. Simile megalomania malata, simile brama di potere. E miti quasi identici dell'eccezionalità, della grandezza, del primato... ma scritti in russo».
Il capo rabbino della Russia, Berel Lazar, ha condannato il fatto che Mosca non sia stata invitata a partecipare alla cerimonia. «Per noi è sicuramente un'umiliazione perché conosciamo e ricordiamo perfettamente il ruolo dell'Armata Rossa nella liberazione di Oswiecim e nella vittoria contro il nazismo», ha affermato Lazar, citato dall'agenzia Tass, riferendosi alla cittadina polacca presso la quale era situato il campo di sterminio.
«Per il nostro popolo - ha aggiunto il rabbino capo - il ruolo della Russia, dell'Unione Sovietica, è stato a quel tempo decisivo. Non c'è posto per questi giochi politici nel Giorno della Memoria».