Nelle ultime 24 ore hanno perso la vita in battaglia 720 militari russi. Il totale sale a circa 130.590 soldati della Federazione morti
MOSCA/KIEV - La risposta di Mosca agli attacchi di Kiev alla Crimea o a qualsiasi altra regione russa «profonda» sarà dura.
«Secondo la nostra dottrina nucleare, la Russia può usare armi nucleari se armi nucleari o di altro tipo di distruzione di massa vengono usate contro la Russia o i suoi alleati, se riceve informazioni verificate sull'avvio di missili balistici per attaccare la Russia o i suoi alleati, in caso di aggressione convenzionale se l'esistenza dello Stato è in pericolo», ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un'intervista ripresa dalla Tass.
Frattanto, secondo lo Stato maggiore dell'esercito ucraino, nelle ultime 24 ore hanno perso la vita in battaglia 720 militari russi, portando il totale delle perdite della Federazione a circa 130.590 soldati morti.
Rilasciati 63 prigionieri di guerra
In mattinata il ministero della Difesa russo ha annunciato che un gruppo di 63 prigionieri di guerra russi è stato rilasciato dopo negoziati con l'Ucraina mediati dagli Emirati Arabi Uniti. Lo scrive Ria Novosti.
Questo è il secondo scambio di prigionieri nel 2023. L'8 gennaio, 50 soldati prigionieri sono stati rimpatriati dai territori controllati da Kiev. A loro volta, i Russi hanno liberato oggi 116 prigionieri ucraini, come riporta Rbc-Ucraina. Restituiti anche i corpi dei mercenari stranieri morti Christopher Matthew Perry e Andrew Tobias Matthew.
Contemporaneamente è scattato l'allarme aereo in tutte le regioni dell'Ucraina, sottoposte al bombardamento delle forze russe. Tra l'altro, secondo fonti ucraine, nell'ultima settimana sono arrivati a Mariupol tra i 10 e i 15 mila militari russi, portando a 30mila il numero totale dei soldati della Federazione nella città sudorientale ucraina occupata.