L'ex guardia giurata inglese è stato arrestato nell'agosto del 2021 a Postdam, in Germania.
LONDRA - Sarà giudicato per "tradimento" l'ex guardia giurata dell'ambasciata britannica in Germania - e veterano dell'esercito di Sua Maestà - David Ballantyne Smith, 58 anni, sotto processo dinanzi alla corte londinese di Old Baileys con l'accusa di aver spiato per conto di Mosca.
Lo ha preannunciato il giudice Mark Wall, alla vigilia d'una sentenza che si attende molto severa, anche sullo sfondo dell'escalation del confronto fra Regno Unito e Russia seguita all'invasione dell'Ucraina: con una pena prevista fino a 14 anni di carcere, a prescindere dal fatto che Smith non avesse accesso a segreti d'alto livello.
L'imputato si è dichiarato colpevole durante il processo, ma ha sostenuto di aver consegnato, in cambio della promessa di qualche centinaio di sterline, informazioni sui numeri di telefono e altri dati relativi al personale della sede diplomatica di Londra a presunti emissari dell'intelligence militare russa (Gru) - in realtà agenti provocatori del controspionaggio di Londra presentatisi sotto i falsi nomi di Dmitri e Irina - solo le due volte in cui è stato intercettato. E solo per "imbarazzare" il Regno. Ma il giudice ha chiarito di ritenere questa versione non credibile e d'essersi convinto che Smith avesse iniziato a raccogliere materiale già dal 2018-19 con l'idea di consegnarlo ai russi: non senza stabilire contatti con veri interlocutori di Mosca, come confermato di almeno un asserito invio di documenti con informazioni riservate all'ambasciata russa nel 2020. Di qui l'imputazione di essersi fatto "pagare per tradire" il suo Paese.
L'ex guardia giurata, che ha origini familiari scozzesi, fu arrestato nell'agosto del 2021 a Postdam, dove viveva alle porte di Berlino, dalla polizia tedesca: a conclusione di una prolungata operazione di sorveglianza e intelligence condotta su di lui in cooperazione dai servizi di Gran Bretagna e Germania. Per essere poi estradato in patria pochi mesi più tardi.
Stando al fascicolo d'accusa, illustrato durante le udienze processuali, Smith avrebbe ripetutamente manifestato opinioni ostili alla politica britannica e alla mentalità dell'occidente, oltre a evocare simpatie per Vladimir Putin, in conversazioni con colleghi o conoscenti. Mentre nelle immagini video riprese da telecamere di sorveglianza di suoi colloqui con gli agenti provocatori "Dmitri" e "Irina" risulta essere stato ancor più esplicito. Con frasi come: «Non mi fido dei bastardi per cui lavoro»; o «Non mi va di stare in Germania, intrappolato in questa terra di bastardi nazisti»