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Tragedia in Calabria. Si temono oltre cento vittime

ITALIATragedia in Calabria. Si temono oltre cento vittime

26.02.23 - 11:20
Sarebbero decine i bambini deceduti nel naufragio. Sul barcone viaggiavano «almeno 250 persone». Al momento i superstiti sono un'ottantina
KEYSTONE/AP/Giuseppe Pipita / STR (Giuseppe Pipita)
Attenzione, alcune immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità.
Tragedia in Calabria. Si temono oltre cento vittime
Sarebbero decine i bambini deceduti nel naufragio. Sul barcone viaggiavano «almeno 250 persone». Al momento i superstiti sono un'ottantina

CROTONE - Con il passare delle ore il bilancio si fa sempre più tragico. Poco prima delle cinque di questa mattina un peschereccio con a bordo «almeno 250 persone» partite dalla Turchia si è spezzato in due a largo delle coste di Cutro, in Calabria. Alla riva mancavano solo cento metri. Ma il legno dell'imbarcazione non ha retto al mare mosso.

L'imbarcazione era partita da Izmir quattro giorni fa. Era stata individuata per la prima volta da un aereo di pattugliamento di Frontex a poco più di 60 chilometri dalle coste calabresi. Segnalata alle autorità italiane, una motovedetta e un pattugliatore della guardia di Finanza erano usciti in mare, ma, date le condizioni avverse, erano dovuti rientrare, senza riuscire a raggiungere la barca.

La barca sarebbe andata in frantumi, riporta il Corriere della Sera, dopo essersi schiantata contro gli scogli. Una chiamata, intorno alle quattro, ha fatto scattare i soccorsi. Seppur chi si trovava al telefono non ha fornito elementi su un incidente, i toni e un inglese poco comprensibile hanno portato la centrale operativa a richiedere un intervento preventivo.

In quel momento la barca era ancora in balia delle onde, il naufragio sarebbe avvenuto verso le 4:40. Ora le foto ritraggono pezzi della struttura della barca, arenati qui e lì sulla spiaggia. Teli bianchi a coprire i corpi e coperte colorate per tenere al caldo chi invece ce l'ha fatta.

Il bilancio attuale, indicano le autorità italiane, è di 45 morti - ma se ne temono oltre cento - e un'ottantina di superstiti, tra cui 21 accompagnati al pronto soccorso di Crotone con sintomi da ipotermia. Ma mancano all'appello quasi cento persone, tra cui decine di bambini. Tra le vittime, stando al racconto di un soccorritore, ci sarebbero anche un neonato, un bambino di 7 anni e uno di 3.

Secondo quanto raccontato dai sopravvissuti, che attendono di essere trasportati al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, a bordo dell'imbarcazione «eravamo in 250», tra cittadini iraniani, afghani, pakistani e iracheni. Le autorità ritengono però fossero in 180. Ma è difficile stabilirlo in quanto una barriera linguistica impedisce a soccorritori e soccorsi di comunicare al meglio.

I carabinieri di Crotone stanno compiendo accertamenti su una persona, che si presume possa essere uno degli scafisti. Sono in corso delle verifiche, ma al momento non è stato preso alcun provvedimento nei suoi confronti.

Le reazioni - L'organizzazione umanitaria SeaWatch su Twitter parla di «dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Uomini, donne e bambini. Intollerabile che l'unica via d'accesso all'Europa sia il mare. L'assenza di missione di ricerca e soccorso europea è un crimine che si ripete ogni giorno».

Un dolore molto sentito anche dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che in una nota scrive: «Siamo in lutto per questa immane tragedia. In Calabria nel 2022 sono arrivati circa 18mila immigrati clandestini, la stragrande maggioranza dei quali a Roccella Jonica, un Comune in provincia di Reggio Calabria diventato ormai punto di approdo delle rotte illegali dei mercanti di esseri umani. Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, a oggi non hanno alcuna risposta».

E arrivano le reazioni anche da Palazzo Chigi. Giorgia Meloni esprime «il suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini. È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del biglietto da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro».

E aggiunge: «Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole».

Un Mare di sangue
«Sono oltre 25'800 dal 2014 a oggi i migranti morti e dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Oltre 120 i casi accertati solo nel 2023, tra cui molti bambini, ma resta una stima al ribasso che considera soltanto i casi segnalati o di corpi ritrovati». Lo dice all'ANSA il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini. (Ansa)

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