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Sono più di 5mila le studentesse rimaste intossicate nei presunti attacchi. Colpiti anche istituti maschili e misti
TEHERAN - Sono almeno 297 le scuole dove, a partire da novembre, sono stati riportati episodi di intossicazioni di studentesse e studenti in varie città dell'Iran. Lo dice il rapporto dell'agenzia degli attivisti dei diritti umani iraniani Hrana, secondo cui tra il 22 novembre e l'8 marzo, intossicazioni sono state riportate in 113 licei, 28 scuole elementari, 23 scuole medie e due dormitori per studentesse.
Hrana ha potuto verificare se si trattasse di scuole esclusivamente femminili, maschili o miste in 246 casi riportati su 297 e, tra questi, la maggioranza degli episodi si sono verificati in scuole femminili - 224 casi - ma anche in 18 scuole per ragazzi e quattro scuole miste.
Da novembre, quando sono stati riportati i primi casi, le autorità della Repubblica islamica non hanno ancora determinato chi sia responsabile delle intossicazioni seriali mentre recentemente un deputato del parlamento iraniano ha fatto sapere che sono oltre 5'000 le studentesse rimaste intossicate.
Secondo attivisti, si tratta di una vendetta a causa della partecipazione di molte studentesse alle proteste anti governative iniziate in settembre dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che ha perso la vita dopo essere stata messa in custodia perché non portava il velo in modo corretto. Un docente del seminario di Qom, città dove sono stati riportati i primi casi, ha sostenuto che un gruppo radicale religioso potrebbe essere responsabile delle intossicazioni perché si oppone all'istruzione per le studentesse.
