«Si tratta di uno scandaloso abuso di potere», ha twittato lo speaker della Camera dei Rappresentanti Kevin McCarthy.
WASHINGTON - Il possibile arresto di Donald Trump, paventato per martedì 21 marzo dallo stesso tycoon, rischia di abbattersi come un ciclone sulla campagna elettorale.
Nei giorni scorsi l'ex presidente ha dichiarato che la sua corsa alla Casa Bianca continuerà anche se dovesse essere incriminato, in quello che appare come un incubo per i repubblicani. I democratici attendono pazienti, ma anche loro temono le conseguenze della possibile incriminazione da parte della procura di New York, che minaccia di spaccare ulteriormente il paese mandando in fumo gli sforzi fatti da Joe Biden in favore della coesione.
L'attenzione è ora tutta su Ron DeSantis, il governatore della Florida e papabile candidato per le elezioni 2024. A DeSantis spetterà infatti il compito di «firmare l'estradizione» di Trump dalla Florida, ha detto alla Cnn il procuratore generale di Palm Beach David Aronberg. Una firma, questa, carica di significato politico, che rischia di rendere De Santis bersaglio delle critiche del tycoon e di sfumare le sue aspirazioni presidenziali.
«Eccoci di nuovo. Uno scandaloso abuso di potere da parte dell'ufficio del procuratore, che lascia liberi criminali violenti e persegue invece una vendetta politica contro Donald Trump», ha twittato nel frattempo lo speaker della Camera dei Rappresentanti Kevin McCarthy. McCarthy ha inoltre precisato che «chiederà alle commissioni competenti di appurare se fondi federali siano stati utilizzati per interferire nelle elezioni con accuse politicamente motivate».