I test del Dna della donna che ritiene di essere la piccola scomparsa il 3 maggio del 2007 sono risultati negativi.
VARSAVIA - L’annuncio aveva riacceso un barlume di speranza su un caso di scomparsa mai risolto. Julie Wandelt, giovane 21enne polacca, lo scorso mese di febbraio aveva rivelato la sua presunta identità annunciando di essere Madeleine McCann, la bimba inglese tragicamente sparita il 3 maggio del 2007 in Portogallo.
Il racconto della ragazza ha suscitato un grande interesse mediatico, soprattutto negli Stati Uniti. Gli esperti forensi hanno però fin da subito espresso i loro dubbi. Le analisi dei tratti somatici, seppur simili, non coincidevano abbastanza per una conclusione positiva.
I test dettagliati del Dna, condotti a Los Angeles dalla dottoressa e detective privata Fia Johansson, hanno cancellato gli ultimi dubbi. «Julie è polacca al 100%», ha spiegato a RadarOnline. «Ha una piccola percentuale di lituano e russo, ma i risultati del test dimostrano che è polacca».
Oltre all'attenzione mediatica Julie è stata sommersa di minacce e insulti. La scorsa settimana, la giovane è stata ospite al famoso show americano “Dr Phil”, dove ha raccontato dei suoi ricordi e ha mostrato le foto della sua infanzia. Julie ha poi spiegato di non voler più avere alcun contatto con i suoi genitori polacchi, indipendentemente dai risultati dei test del Dna.
Durante lo show, la conduttrice ha letto il comunicato stampa che la famiglia della giovane polacca aveva diffuso lo scorso febbraio. Una presa di posizione dei genitori che smentisce le affermazioni di Julie. «Ha sempre voluto essere popolare. È ovvio che non è Maddie. Siamo devastati dalla situazione».