La diretta della conferenza stampa con il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti sulla cattura dell'orsa
TRENTO - Dopo la cattura avvenuta questa notte dell'orsa JJ4, che negli scorsi giorni in Italia ha ucciso il giovane runner 26-enne di Caldes (Trento) Andrea Papi mentre si allenava lungo i sentieri del monte Peller, sono tanti i punti di domanda sia su come è stata condotta l'operazione sia sul destino dell'animale. Nella trappola erano finiti anche i due cuccioli immediatamente liberati, il terzo piccolo era già in libertà («sono autosufficienti e autonomi, hanno circa due anni», è stato spiegato in mattinata). Ora la Provincia spinge per l'abbattimento ma occorre aspettare il Tribunale Amministrativo Regionale che si pronuncerà l'11 maggio.
Dunque a rispondere a tutte le domande, questa mattina, sono il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, che hanno convocato una attesissima conferenza stampa.
«L'abbiamo catturata in tempi celeri con la trappola a tubo. Il nostro Corpo forestale è riuscito nell'impresa - dice Maurizio Fugatti - Il grazie va a loro. Per i tempi celeri e veloci. Era una notizia che avremmo già voluto dare a fine 2020 quando ne avevamo già chiesto la cattura. Oggi però siamo soddisfatti ma anche tristi per quanto avvenuto. Ho avvisato il ministro, il presidente della Comunità della Val di Sole e il primo cittadino di Caldes». La cattura è avvenuta in prossimità della val Meledrio, a ridosso della val di Sole.
Per l'abbattimento si attende il Tar - Prosegue il numero uno della Provincia: «Ieri abbiamo consegnato al Tar tutte le documentazioni richieste e speriamo che il Tar decida prima dell'11 maggio. Se il Tar lo concederà procederemo all'abbattimento di Jj4». Per il momento l'orsa non sarà però abbattuta e si trova attualmente rinchiusa all'interno del centro di recupero fauna alpina Casteller di Trento, in compagnia di un altro esemplare: M49. Quanto all'aspetto amministrativo, lunedì la Provincia ha depositato gli atti mancanti e richiesti dal Tar di Trento per chiedere la revoca del decreto con cui il tribunale aveva sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa JJ4.
«L'orsa è pericolosa, ha dato segni di pericolosità, lo si evince dalle foto trappole e dai cartelli che avevamo posizionato e che l’orsa ha distrutto, a dimostrazione della sua aggressività. Ringrazio gli uomini del Corpo forestale intervenut sul posto insieme a due veterinari», ha detto poi il Dirigente protezione civile, foreste e fauna De Col, che ha aggiunto «JJ4 è stata sedata e poi trasferita nella trappola tubo al Casteller. La cattura di fatto rasserena il territorio ovvero il monte Peller ma ci saranno altri soggetti che dovranno essere catturati». In effetti sul territorio è segnalata un'eccedenza di 70 esemplare che dovranno essere allontanate dalla zona e tra questi l'attenzione è puntata sull'orso MJ5, per il quale ci sarebbe già l'assenso all'uccisione, e sull'esemplare M62, «chiederemo ad Ispra l'abbattimento», ha detto di lui Fugatti.
I cuccioli - Cominciano le domande dei giornalisti sui dettagli dell'operazione. «La cattura è avvenuta vicino al torrente Meledrio, non diremo altro perché non vogliamo diventi una tappa di turismo - spiega De Col - Avevamo messo frutta nella trappola tubo che è scattata verso le ore 23. L'orsa è stata sedata, i due cuccioli si sono allontanati e il terzo era già all'esterno della trappola: sono autosufficienti e autonomi, hanno circa due anni. Dopo lo svezzamento le femmine tendono ad avere un altro accoppiamento e questo avrebbe reso ancora più difficoltosa la situazione. Alle due di notte l'orsa si è svegliata ed è stata poi rilasciata nella sua gabbia, sta bene».
Ipotesi eutanasia - Quali potrebbero essere le modalità di abbattimento? «È l'eutanasia - spiega De Col - si usa anche per gli animali di affezione e lo abbiamo previsto per evitare sofferenze. Non esiste l'idea dello sparo cruento se non in immediato pericolo». «Noi avremmo voluta abbatterla sul posto», aggiunge il presidente della Provincia.