Le forze armate ucraine hanno ricevuto il sistema di difesa tattico a lungo richiesto. Di cosa si tratta? Facciamo il punto
KIEV - «Un sogno» - per utilizzare la stessa parola spesa, nell'agosto del 2021, dal ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov - che si avvera. Per Kiev. Si parla del sistema di difesa aerea "made in Usa" Patriot che l'Ucraina si è vista recapitare in questi ultimi giorni. Quello che, sempre citando Reznikov, rende «più sicuri» i «nostri meravigliosi cieli».
Patriot, di cosa si tratta?
Andiamo con ordine. Il Patriot è, in breve, un sistema missilistico terra-aria di difesa tattica, in grado d'intercettare bersagli in cielo. Si parla di velivoli ma anche di missili da crociera e di missili balistici a corto raggio. È entrato in servizio nella prima metà degli anni '80 e lo scenario ucraino è solo l'ultimo impiego del suo lungo curriculum, che include, tra le altre, la Guerra del Golfo, la Guerra in Iraq, la guerra civile siriana, la guerra civile nello Yemen e l'Operazione Margine di protezione, nell'estate 2014, tra Israele e la Striscia di Gaza.
Ma gli Stati Uniti non sono i soli utilizzatori. Lo producono e lo vendono. Il sistema figura nell'arsenale di numerosi paesi dalla Svezia, all'Arabia Saudita, passando per Taiwan, la Corea del Sud, la Polonia e la Grecia, fino alla Germania e i Paesi Bassi; e questi ultimi due sono, al fianco di Washington, i destinatari del "bigliettino" con i ringraziamenti firmato, a voce, da Kiev nelle scorse ore.
Nel concreto, il Patriot è costituito da un sistema di lanciatori orientabili, installato su un veicolo, con una stazione di controllo, un generatore autonomo e un radar a elevate prestazioni, che è la componente che battezza l'intero sistema - l'acronimo inverso sta infatti a significare Phased Array Tracking Radar to Intercept on Target. Gli Stati Uniti prevedono di mantenere in funzione i Patriot, almeno, fino al 2040.
Perché a Kiev interessa tanto?
L'Ucraina ha atteso a lungo di poter schierare il sistema tra le proprie linee. Il primo è legato all'operatività stessa del Patriot, che garantisce un efficace protezione per obiettivi dalle dimensioni ridotte e dispone di una notevole gittata. Ieri, il portavoce del Comando delle forze aeree di Kiev ha parlato di un raggio d'azione massimo di 150 chilometri. Il fattore radar è altrettanto importante. Quello in dote al Patriot è ben più efficace nel distinguere i bersagli rispetto al sistema S-300 che l'Ucraina ha utilizzato finora.
Secondariamente, ma non in termini d'importanza, c'è l'aspetto simbolico. Il fatto di averlo in dotazione costituisce per Kiev una dichiarazione netta della vicinanza degli Stati Uniti all'Ucraina. Certo, Kiev dovrà farne un utilizzo adeguato. Anche perché si tratta di un sistema non proprio economico. E - come aveva spiegato a suo tempo all'Associated Press Mark Cancian, oggi consulente senior del Center for Strategic and International Studies ed ex marine - «lanciare un missile da un milione di dollari contro un drone da 50mila dollari è una partita persa».