Per il premier Netanyahu è «un attentato»
GERUSALEMME - Torna la paura a Gerusalemme dove un'auto è piombata a forte velocità su un gruppo di passanti, travolgendoli e lasciando a terra almeno otto feriti, di cui uno in gravi condizioni. Un altro «attentato», ha annunciato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, mentre le immagini che arrivano dalla città santa riportano alla mente quelle dell'attacco di poche settimane fa a Tel Aviv dove ha perso la vita l'italiano Alessandro Parini.
L'attentato è avvenuto nell'area del mercato ortofrutticolo di Mahanè Yehuda quando un veicolo guidato da un palestinese di Gerusalemme est è piombato su un gruppo di passanti. L'uomo - padre di 5 figli di circa 40 anni - è stato subito colpito a morte da un civile israeliano che era a breve distanza.
Netanyahu si trovava nelle immediate vicinanze per una cerimonia nel Giorno del Ricordo dei soldati caduti in guerra e delle vittime del terrorismo e mentre si accingeva a prendere la parola, ha sentito in diretta le sirene delle ambulanze impegnate a soccorrere i feriti. «Alcuni minuti fa - ha detto - non lontano da qua, è stato compiuto un nuovo tentativo di uccidere cittadini israeliani. Questo attentato, in questo posto, in un momento come questo, ci ricorda che lo stato d'Israele e la terra d'Israele sono riscattati solo con grandi sofferenze».
Secondo la polizia l'attentatore aveva progettato da tempo l'attacco. Come in occasioni precedenti Hamas ha elogiato «il gesto eroico condotto contro gli occupanti» e ha ribadito la determinazione alla lotta a oltranza del popolo palestinese. Secondo piani messi a punto da tempo la polizia israeliana (30 mila uomini) è in stato di allerta per sventare altri attentati nel Giorno del Ricordo e poi, mercoledì, nella Giornata della indipendenza. I valichi con Gaza e con la Cisgiordania saranno tenuti chiusi per 48 ore mentre a Gerico un giovane è stato colpito a morte dal fuoco dell'esercito nel corso d'incidenti.
Il nuovo attacco palestinese è avvenuto mentre una nuova crisi sta maturando fra Israele e Giordania, dopo i recenti dissidi legati a incidenti verificatisi nella Spianata delle Moschee. Adesso i rapporti fra i due Paesi sono messi alla prova dall'arresto di un deputato giordano che sabato è stato intercettato dai servizi di sicurezza israeliani al ponte di Allenby (sul fiume Giordano) e che è sospettato di un tentativo di contrabbando di quantità di oro e di armi.
Si tratta di Imad Adwan, un membro della lobby filo-palestinese nel parlamento di Amman e un sostenitore di Hamas. In suo possesso, ha rivelato il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen, «oggetti di valore materiale e anche mezzi di combattimento». Secondo i media si tratta di una quantità di oro, nonché di numerose pistole e di fucili. «È una vicenda molto grave - ha aggiunto Cohen - Ma non penso che la cosa concerna la Giordania in quanto tale». I ministeri degli esteri dei due Paesi hanno intanto messo la sordina sull'incidente per circoscriverlo. Israele sembra disposto a rilasciare Adwan al termine dell'inchiesta, ma a quanto pare esige che le autorità giordane lo processino e lo puniscano adeguatamente.