Un rapporto stilato da Lighthouse Reports e Repórter Brasil mostra come lo zucchero venga poi rivenduto all'interno dei confini dell'Unione
BRASILIA - L'Europa li banna, le multinazionali li usano altrove, per importarne i prodotti nuovamente all'interno dei 27 Stati dell'Unione. Stando a un rapporto stilato da Lighthouse Reports e Repórter Brasil, Nestlé si rifornisce di zucchero coltivato in Brasile con pesticidi classificati come potenzialmente cancerogeni.
Le informazioni sono state ottenute dalle due organizzazioni grazie a una richiesta di accesso basata sul diritto alla libertà di informazione inoltrata al ministero dell'Agricoltura brasiliano. I documenti mostrano che alcune multinazionali, tra cui le tedesche Basf e Bayer e la svizzera Syngenta, esportano verso il Brasile dei prodotti chimici, come pesticidi e fungicidi, che in Europa sono stati vietati in quanto ritenuti potenzialmente dannosi per la salute pubblica.
Ad esempio, un fungicida di Basf che contiene epoxiconazolo, riconosciuto nel 2019 come interferente endocrino per l'uomo e per gli organismi non bersaglio e che rappresenta un preoccupante livello di pericolo per l'uomo e l'ambiente, viene utilizzato in due piantagioni da zucchero il cui raccolto viene in seguito venduto a Nestlé.
Per dare un'idea: una delle piantagioni è amministrata da Copersucar che nel 2020 ha venduto zucchero in Europa per il valore di un miliardo di euro. In Svizzera questa multinazionale ha una joint venture con Alvean, che opera a Ginevra.
Interpellata, Nestlé ha spiegato di «seguire da vicino gli sviluppi normativi ovunque operiamo per garantire la piena conformità di tutti i nostri prodotti».