Misure rafforzate dopo l'episodio con i droni al Cremlino. Putin: preservare il significato della festa è un dovere morale
MOSCA - Oggi in Russia si celebra il Giorno della vittoria, che omaggia la sconfitta della Germania di Hitler e la fine del secondo conflitto mondiale. Storicamente è la grande parata militare nella Piazza rossa il perno dei festeggiamenti, ma quest'anno Mosca sarà decisamente più blindata rispetto al passato.
Droni sul Cremlino e sull'Ucraina - Le incursioni dei droni sul Cremlino denunciate la scorsa settimana hanno sicuramente alzato il livello di allerta di un evento che Putin, lo scorso anno, ha usato per giustificare l'invasione dell'Ucraina. I blitz con missili e droni sulle città ucraine, Odessa e Kiev in particolare, si sono intensificati negli ultimi giorni. Come ha dichiarato il sindaco della capitale ucraina Vitaly Klitschko, l'attacco avvenuto nella notte tra domenica e lunedì è stato il peggiore compiuto con velivoli senza conducente dall'inizio della guerra. Non sembra un caso che questa escalation sia avvenuta dopo quanto avvenuto al Cremlino e in vista dell'appuntamento odierno.
In varie regioni russe le celebrazioni sono state ridotte se non annullate e anche a Mosca si prevede che avranno luogo in tono minore. Non ci sarà ad esempio la marcia del Reggimento immortale, nel corso della quale i parenti dei reduci sfilano mostrando le fotografie dei propri congiunti. La grande parata è confermata, anche se la stampa internazionale prevede che la partecipazione sarà inferiore rispetto al solito, proprio per la necessità di sottoporsi a un numero di controlli di sicurezza più elevato.
Putin: messaggio da preservare - Il significato originale del Giorno della vittoria rimane e deve essere conservato, ha ribadito il servizio stampa del Cremlino comunicando le congratulazioni di Vladimir Putin ai presidenti di Azerbaigian, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Abkhazia e Ossezia del Sud, nonché ai popoli della Georgia e della Moldavia. Nessun messaggio, ovviamente, è stato indirizzato al popolo ucraino e i suoi leader, che domani celebreranno la neonata Festa dell'Europa. Una presa di distanza dal passato comune con la Russia decisamente significativa.
È un dovere morale, ha aggiunto Putin, preservare le tradizioni di amicizia e mutuo soccorso lasciate in eredità dagli antenati ed evitare distorsioni della verità storica sulla Grande Guerra Patriottica. Il pericolo (e qui Putin lega passato e presente) è quello che il revisionismo sulla Seconda guerra mondiale venga sfruttato per giustificare i nazisti e gli eredi di quell'ideologica. Ovvero, secondo il presidente russo, l'attuale classe dirigente ucraina. Putin ha ringraziato i veterani e si è poi detto sicuro che l'eredità spiritale della Grande Vittoria contribuirà allo sviluppo delle relazioni tra i vari paesi e popoli. Il presidente del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev prenderà sicuramente parte alla parata e anche altri leader della galassia ex-sovietica potrebbero essere a Londra.