I fatti risalgono al 16 ottobre del 2020, tra gli imputati anche sei minorenni.
PARIGI - I giudici istruttori dell'antiterrorismo francese hanno rinviato a giudizio 14 persone per l'omicidio del professore di Storia e Geografia Samuel Paty, ucciso e decapitato il 16 ottobre 2020 nella banlieue di Parigi da un islamista radicalizzato subito dopo ucciso a sua volta dalla polizia.
Il reato principale per gli accusati, complicità in omicidio a scopo terroristico, è previsto per due persone, amici dell'assassino, Abdoullah Anzorov. Altre sei adulti saranno giudicati con l'accusa di associazione per delinquere a scopo terroristico, mentre 6 adolescenti dovranno rispondere di vari reati di fronte al tribunale dei minori.
Secondo quanto risulta dall'inchiesta, il «movente» dell'assassino che decapitò Paty, un fatto che sconvolse la Francia, era «vendicarsi dell'offesa che riteneva fosse stata fatta al 'Profeta', una colpa che secondo lui meritava la condanna a morte del professore».
Di complicità con il delitto devono rispondere gli amici dell'assassino Azim Epsirkhanov e Naïm Boudaoud, che lo accompagnarono a comprare il coltello con cui fu sgozzato Paty. Il secondo lo accompagnò anche fino alla scuola media il giorno del delitto.
Brahim Chnina, padre di un'allieva di Paty che era stata allontanata per motivi di condotta ma che affermò il falso dicendo di aver assistito alla lezione del professore dedicata alle «caricature» di Maometto pubblicate dal giornale Charlie Hebdo (e alla successiva strage jihadista nella redazione), è accusato di complicità nell'omicidio.
Fra gli adulti rinviati a giudizio, anche il militante islamico estremista e radicalizzato Abdelhakim Sefrioui, autore di video sui social network nei quali si era attizzata la polemica contro il professore, e Priscilla Mangel, convertita all'islam e in collegamento su Twitter con l'assassino nei giorni che precedettero l'assalto.
I ragazzi che compariranno davanti al tribunale speciale per minori (avevano 14 e 15 anni al momento dei fatti) sono accusati fra l'altro di aver sorvegliato e spiato il professore nei dintorni della scuola e di averlo poi indicato all'assassino. Sotto accusa anche la ragazzina che mentì sulla lezione di Paty, affermando che il professore aveva pronunciato offese contro il "profeta" mentre non aveva neppure entrata in classe.