L'attivista filo-ucraino Mikhail Krieger è stato accusato di "giustificazione del terrorismo" e "incitamento all'odio"
MOSCA - Un tribunale militare di Mosca ha condannato l'attivista e oppositore Mikhail Krieger a sette anni di reclusione per alcuni post su Facebook. Ufficialmente, l'accusa è quella di "giustificazione del terrorismo" e "incitamento all'odio". Lo riportano diversi media, tra cui l'edizione in lingua russa della Bbc. Krieger è membro del movimento Solidarnosc e partecipava regolarmente alle manifestazioni di protesta. Era stato arrestato lo scorso novembre.
I pm ieri avevano chiesto nove anni di reclusione. «Mi stanno perseguitando per la mia posizione sin dall'inizio contro la guerra, e ora apertamente filo-ucraina, che non solo non nascondo, ma cerco di dimostrare il più ampiamente possibile e in ogni occasione», ha detto Krieger in aula secondo Novaya Gazeta Europa.
Krieger, secondo il Moscow Times e altri media, sarebbe stato accusato dagli investigatori per dei post su Facebook in cui avrebbe chiamato "eroi" due persone accusate di altrettanti attacchi a sedi dei servizi di sicurezza russi e per aver parlato di una "impiccagione" di Putin.
I presunti post però risalirebbero al 2019 e al 2020 e le accuse contro Krieger sono considerate da molti osservatori un'evidente reazione del governo russo alle critiche pubbliche dell'oppositore alla guerra in Ucraina. Krieger in aula si è detto innocente e Memorial considera il dissidente un prigioniero politico.