Mentre non è stato ancora confermato in maniera indipendente la caduta di Bakhmut, si susseguono dibattiti sulla reale portata dell'evento.
BAKHMUT - «Ammettendo che sia vera, la vittoria annunciata da Prigozhin dei distretti di Bakhmut è puramente simbolica». A scriverlo nel suo rapporto odierno è l'Institute for the Study of War (Isw). E aggiunge che «gli ultimi isolati conquistati a oriente non sono importanti né dal punto di vista operativo né sotto l'aspetto tattico».
L'istituto di ricerca statunitense traccia quindi un quadro estremamente diverso da quello dipinto fino a qui, in cui si parlava di una svolta nella guerra - una svolta che, se effettivamente Bakhmut fosse caduta, potrebbe solo rianimare le truppe russe dopo le tante sconfitte e i passi indietro degli ultimi mesi.
L'ultimo tratto che il ministero della Difesa russo e il capo del gruppo Wagner dicono sia stato «liberato», non fornisce, infatti, a dire dell'Isw, «un territorio significativo per portare avanti operazioni offensive o per difendersi da possibili contrattacchi ucraini (che si stanno già verificando, ndr)». E questo vale sia per le forze Wagner, ormai allo stremo dopo 224 giorni di violenti combattimenti, che per le truppe russe ordinarie.
Prigozhin, nel suo messaggio video di sabato, ha anche espresso l'intenzione di voler lasciare la città il 25 maggio. Tuttavia, sempre l'Isw giudica che per il gruppo Wagner lasciare Bakhmut sarà molto difficile, come sarà anche complesso rendere la città sicura e inattaccabile in soli cinque giorni. Già adesso «le forze ucraine continuano a fare pressione sui fianchi settentrionali e orientali e l'artiglieria del Paese occupato può ancora colpire le forze russe dentro e fuori Bakhmut».
I dubbi sulle dichiarazioni di Zelensky
Nel frattempo il presidente ucraino ha rilasciato alcune dichiarazioni alla fine della tre giorni del G7 a Hiroshima, in Giappone. Una in particolare è sembrata un'ammissione della perdita di Bakhmut. Il suo portavoce ha però tenuto a precisare che così non è stato.
Sergei Nikiforov, scrive il portale Ukrainska Pravda, ha spiegato che a Zelensky «è stato chiesto se i russi abbiano effettivamente preso Bakhmut. E il presidente ha risposto "penso di no. Ma deve capire che non c'è più nulla. Hanno distrutto tutto, non ci sono nemmeno più gli edifici. È una tragedia ma da oggi Bakhmut è nei nostri cuori"». Tuttavia la domanda formulata per intero, stando al video, è stata: «Bakhmut è ancora in mano Ucraina? I russi sostengono di averla catturata».
In un secondo momento il presidente ucraino ha ancora commentato: «A oggi Bakhmut non è occupata dalla Federazione Russa». Sottolineando che «queste parole non lasciano spazio a interpretazioni».