In alcuni documenti riservati Usa si parla dell'equipaggiamento di milizie russe anti-Putin con armi di provenienza Nato
BELGOROD - Mosca afferma di aver respinto in Ucraina le truppe impegnate nelle operazioni, che a suo dire non sono altro che «miliziani ucraini». Il ministero della Difesa russo sostiene di aver ucciso almeno 70 aggressori e di aver costretto i superstiti a fare rientro nelle posizioni di partenza. Si tratta d'informazioni impossibili da verificare in maniera indipendente. Ma il governatore della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov, citato dall'agenzia Tass, ha confermato che è stato ritirato il "regime speciale antiterrorismo" dichiarato ieri.
Il Cremlino è tornato quindi a negare che nei nove centri abitati nell'area di confine siano entrati in azione dissidenti russi, appartenenti alla sedicente Legione per la libertà della Russia, schierata al fianco di Kiev (ma autonoma rispetto all'esercito ucraino). Nello stesso tempo il Comitato investigativo russo ha aperto in via ufficiale un'indagine per terrorismo in seguito «agli attacchi negli insediamenti nella regione di Belgorod».
Sempre secondo Gladkov, l'incursione è costata la vita di un civile (che sarebbe stato ucciso nel villaggio di Kozinka) e il ferimento di altre 13 persone.
Il piano "svelato" nei documenti rubati - Alcuni analisti hanno osservato che, nei video pubblicati da questi gruppi sui social, viene mostrato equipaggiamento di provenienza statunitense. In alcuni documenti riservati pubblicati dall'aviere Jack Teixeira si legge, fa notare il Guardian, che «l'Ucraina fornisce un supporto completo ai volontari russi pronti a liberare i territori» della Federazione russa «dalla tirannia del presidente Putin». A queste milizie sono state date in dotazione armi in dotazione alla Nato.
Per i mesi di marzo e aprile era prevista l'operazione d'infiltrazione di volontari nelle regioni di Kursk, Bryansk e Belgorod «al fine di prendere il controllo sui territori e proclamare stati di nuova creazione. Si prevede inoltre di avviare la formazione di una componente militare più ampia basata su volontari per creare un fronte di guerra civile in Russia».