Sono circa 900 le persone tratte in salvo nelle aree inondate dopo la distruzione della diga di Kakhovka. Kiev parla di ecocidio
KIEV - Sono poco meno di 900 le persone tratte in salvo nella regione di Kherson, nei circa 80 insediamenti minacciati dalle possibili inondazioni provocate dalla distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka.
La condanna svizzera - Il Dipartimento federale degli affari esteri ha condannato quanto avvenuto nelle scorse ore. «La Svizzera è profondamente preoccupata per l'attacco alla diga. Le aggressioni militari sistematiche contro le infrastrutture civili sono inaccettabili e rappresentano una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Questo deve cessare immediatamente».
«Un atto odioso» per i britannici, la condanna Ue - La distruzione della diga di Kakhovka è un atto odioso e un crimine di guerra. Lo afferma il ministro degli Esteri britannico James Cleverly sul suo profilo Twitter dopo una precedente dichiarazione di condanna a Mosca. «Il Regno Unito è pronto a sostenere l'Ucraina e le persone colpite da questa catastrofe», ha aggiunto il ministro che si trova da ieri in visita in Ucraina.
«L'Unione Europea condanna fermamente questo attacco orribile e barbaro contro un pezzo così cruciale dell'infrastruttura con terribili conseguenze umanitarie e ambientali». È «un nuovo segnale di escalation, che porta la natura orribile e barbara dell'aggressione russa contro l'Ucraina a livelli senza precedenti». Lo ha detto il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue, Peter Stano, nel corso del briefing quotidiano della Commissione europea.
La situazione di Zaporizhzhia non preoccupa - «Non valutiamo la situazione come critica, poiché la centrale (nucleare di Zaporizhzhia) ha un proprio bacino di raffreddamento, separato dal bacino di Kakhovka»: lo ha detto Petro Kotin, presidente dell'operatore nucleare ucraino Energoatom. Lo riporta l'operatore sul suo canale Telegram.
Inquinamento - «Almeno 150 tonnellate di lubrificante per macchine sono finite nel fiume Dnipro» e «c'è il rischio di ulteriori perdite di oltre 300 tonnellate»: lo ha reso noto l'ufficio del presidente ucraino dopo la riunione del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa. Lo riporta Rbc-Ucraina.
Le versioni contrapposte di Kiev e Mosca - Come accade quasi sempre dall'inizio del conflitto, Mosca e Kiev hanno due versioni diametralmente opposte degli eventi. «La distruzione della diga di Kakhovka, deliberata e pianificata da tempo dalla Russia, provoca un ecocidio regionale. Interi ecosistemi vengono danneggiati in modo irreversibile. Esortiamo gli Stati e le organizzazioni internazionali a condannare la Russia e ad aderire all'articolo 'Prevenzione dell'ecocidio' contenuto nella Formula per la pace di Zelensky»: lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si tratterebbe invece di un attacco dell'Ucraina per privare di acqua la Crimea. E il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba non ci sta: «È esasperante vedere che alcuni media riportano 'Kiev e Mosca si accusano a vicenda' di aver distrutto la diga di Kakhovka. Questo mette sullo stesso piano fatti e propaganda. L'Ucraina sta affrontando un'enorme crisi umanitaria e ambientale. Ignorare questo fatto significa fare il gioco della Russia».
«Occupanti in preda al panico» - «Gli occupanti hanno fatto esplodere la diga del lago artificiale di Kakhovka in preda al panico: si tratta di un evidente attacco terroristico e di un crimine di guerra che sarà giudicato da un tribunale internazionale»: lo scrivono su Telegram i servizi di intelligence della Difesa ucraina.
#Ukraine | Die 🇨🇭 ist tief besorgt über den Angriff auf den Staudamm #NovaKakhovka.
— EDA - DFAE (@EDA_DFAE) June 6, 2023
Systematische militärische Angriffe auf zivile Infrastruktur sind inakzeptabel und stellen eine schwere Verletzung des humanitären Völkerrechts dar.
Sie müssen sofort eingestellt werden. pic.twitter.com/cWeuahv9Dr