Erano in fuga da Puerto Sabalo perché perseguitati dai gruppi paramilitari che operano nella zona. Cercavano di raggiungere il papà
BOGOTÀ - La storia della famiglia colombiana Ranoque-Mucutuy, appartenente alla comunità Huitoto, i cui quattro figli sono stati ritrovati ieri nella selva amazzonica 40 giorni dopo lo schianto dell'aereo, rivela il dramma vissuto dalla popolazione locale vessata dai gruppi paramilitari che operano nella zona.
La madre dei bambini, Magdalena Mucutuy, 33 anni, morta nello schianto apparteneva alla comunità di Puerto Sábalo, a quattro ore di navigazione da Puerto Santander, e parlava la lingua huitoto.
Il padre Manuel Ranoque, un leader della comunità di Puerto Sabalo, era dovuto fuggire a Bogotà venti giorni prima dopo aver ricevuto minacce da parte di gruppi paramilitari (secondo l'Ong Indepaz, solo dall'inizio dell'anno sono già 73 i leader sociali assassinati e 189 in tutto il 2022) e la famiglia stava viaggiando verso la capitale per raggiungerlo e mettersi in salvo.
Dopo che l'aereo si è schiantato, Ranoque ha partecipato attivamente alla ricerca dei bambini: «Conosco bene la giungla», aveva detto in un'intervista a El Tiempo dove pure aveva raccontato come era dovuto fuggire dalla sua comunità.
«Mi hanno dato un'ora per sparire e non ho potuto salutare neanche i miei figli. Nel territorio da cui provengo stanno uccidendo molte persone innocenti, leader e donne. I guerriglieri hanno preso il controllo», ha aggiunto.