Migliaia di pali della luce e alberi sono stati divelti dai venti. Evacuate oltre 90mila persone
NUOVA DELHI - Il ciclone Biparjoy, "disastro" o "calamità" in lingua Bengali, si è abbattuto ieri sullo stato indiano del Gujarat, a nord del porto di Jakhan, infuriando fino a metà della notte, e lasciando una scia di devastazione.
Ciononostante, col passare delle ore, si è trasformato da «ciclone di gravità molto pericolosa» a «ciclone pericoloso».
Secondo le autorità dello stato sono migliaia i pali della luce e gli alberi divelti dai venti, che correvano a 140 chilometri orari, 145 i villaggi della zona del Kutch completamente spazzati via e oltre mille i villaggi senza elettricità da ieri sera. L'evacuazione di 94mila persone, trasferite in campi di accoglienza nelle zone più interne ha consentito un bilancio minimo delle vittime: solo due i dispersi, pastori, padre e figlio, usciti per mettere in salvo il gregge di capre.
Il governatore dello stato Bhupendra Patel ha visitato questa mattina le aree colpite e, dopo avere constatato i danni si è congratulato con la Protezione Civile e le squadre dell'esercito e della marina «cui si deve il merito di avere messo in salvo gli abitanti della zona». Biparjoy procede ora in direzione nordest verso la depressione indiana del Rajasthan, nel sud del quale si prevede che terminerà la sua corsa questo pomeriggio.