Si è trattato di uno scontro tra gang in cui 16 detenute sono morte crivellate da colpi e 25 a causa di ustioni
TEGUCIGALPA - Almeno 41 donne detenute in un carcere femminile in Honduras sono morte durante uno scontro tra gang rivali. In 25 sono morte in seguito alle ustioni, 16 crivellate di colpi.
Lo riferisce il quotidiano La Prensa. Altre donne sono state portate d'urgenza all'ospedale Escuela de Tegucigalpa. La struttura ha confermato il ricovero di cinque donne.
Nel carcere di a 25 chilometri a nord della capitale honduregna Tegucigalpa il caos sarebbe scoppiato quando alcune detenute hanno chiuso donne della gang rivale nelle celle dando fuoco ai locali, secondo fonti di El Heraldo. Gli abitanti della zona hanno riferito di aver sentito urla di disperazione e spari nel complesso carcerario.
Le immagini che circolano sui social e su alcuni gruppi mostrano cadaveri ammucchiati, altri carbonizzati e alcuni con ferite da arma da fuoco sparsi in diverse zone di Cefas (Centro femenino de adaptacion social). Yuri Mora, portavoce dell'ufficio del pubblico ministero, ha detto che «al Cefas sono arrivate cinque squadre di Medicina legale. Non si può parlare di una cifra esatta, ma ci sono circa 25 corpi bruciati. Quando ci sono corpi carbonizzati è più difficile riconoscere i cadaveri, ma si fa con il Dna, con i denti o se c'è una traccia leggibile», ha aggiunto.
L'edificio dove sono morte le detenute «è completamente distrutto, è stato ridotto in cenere», ha detto, aggiungendo che nel carcere c'erano circa 900 donne. Numerosi membri della polizia e dell'esercito sono stati dispiegati intorno alla prigione.
Le due gang rivali sono la Mara Salvatrucha e la banda Barrio 18. La viceministra della Sicurezza, Julissa Villanueva, ha dichiarato l'emergenza nel penitenziario e ha chiesto di agire con «mano dura» per la messa in sicurezza della struttura. In un messaggio su Twitter ha affermato che «non verranno tollerati atti di vandalismo o irregolarità» e che «è autorizzato l'intervento immediato con l'accompagnamento di vigili del fuoco, polizia e militari».
Ministro della Sicurezza destituito - La presidente dell'Honduras, Xiomara Castro ha deciso la destituzione del ministro della Sicurezza, generale Ramón Sabillón, sostituito con il capo della polizia nazionale, generale Gustavo Sánchez.
In un comunicato ufficiale della notte scorsa si assicura che «il governo mantiene il suo impegno di combattere la criminalità organizzata e di disarticolare il boicottaggio della sicurezza interna propiziato da dentro le carceri».
«La presidenza della repubblica - si dice infine - annuncerà domani (oggi, ndr.) nuove decisioni, per cui si chiede alla popolazione di restare attenta».
Da parte sua il capo dello Stato via Twitter si è detta «sconvolta dal mostruoso omicidio di donne nel Centro femminile di adattamento sociale (Cefas), pianificato da bande criminali sotto gli occhi e per l'inerzia delle autorità di sicurezza».