Barricate, auto in fiamme, lacrimogeni e lancio di oggetti. Sono state fermate 24 persone durante gli scontri con la polizia.
PARIGI - Guerriglia, scontri e tensioni in tante banlieue in Francia, non solo quella di Nanterre, ad ovest di Parigi, dove ieri un poliziotto ha sparato ed ucciso Nael, 17 anni, che aveva rifiutato di fermarsi con la sua auto noleggiata nonostante le intimazioni degli agenti. Un ultimo bilancio della prefettura, questa mattina, parla di 24 fermi e una ventina di poliziotti feriti in modo lieve.
Barricate, auto in fiamme, scontri con lacrimogeni e lancio di oggetti sono durati tutta la notte a Nanterre, ad Asnières, a Colombes, a Mantes-la-Jolie e in diverse altre località di banlieue. Almeno 3 le auto incendiate, danneggiato il municipio di Mantes-la-Jolie.
La morte di Nael, 17 anni, giù noto alla polizia per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale, è avvenuta ieri mattina, vicino alla stazione della metropolitana RER di Nanterre. Per buona parte della giornata, la versione ufficiale della polizia è stata che un agente aveva sparato contro l'auto dopo che il veicolo aveva cercato di investire due poliziotti in moto che avevano intimato l'alt. Ma un video, fatto circolare nel pomeriggio sui social, ha mostrato che uno dei due poliziotti aveva puntato l'arma contro il conducente, aprendo poi il fuoco appena l'auto era ripartita. Il grosso Mercedes SUV, noleggiato e segnalato poco prima per guida pericolosa, ha finito la sua corsa dopo qualche decina di metri, contro un palo.
Nael, colpito al torace, è morto poco dopo l'arrivo dell'ambulanza. Uno dei due passeggeri dell'auto è stato fermato e poi rilasciato, un altro si è dato alla fuga. Il poliziotti che ha sparato è in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario. La madre di Nael grida da ieri la sua disperazione: «mi hanno portato via il mio bambino».
Nel frattempo il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, ha lanciato un appello «alla calma» dopo gli incidenti di questa notte in banlieue che hanno fatto seguito all'uccisione del diciassettenne Nael da parte di un poliziotto nella giornata di ieri.
Darmanin ha parlato di «immagini estremamente scioccanti» commentando il video postato sui social in cui si vede il poliziotto puntare l'arma contro il giovane prima di aprire il fuoco, ed ha rinviato alla «verità dell'inchiesta della magistratura».
«In nessun caso - ha detto Darmanin - un gesto come quello che si vede, se l'inchiesta confermerà il contenuto del video, si può giustificare».