La nuova tendenza del post-Covid parla chiaro: ad apprezzare pistole & co. sono le donne, e le minoranze etniche.
WASHINGTON D.C. - Tra le conseguenze a lungo termine della pandemia, negli Stati Uniti si registra anche l’aumento esponenziale dei possessori di armi da fuoco. Non che ce ne fossero pochi, visto che il tasso di armi pro-capite in Usa è tra i più alti al mondo. Eppure, durante l’emergenza Covid19, un quinto delle famiglie statunitensi ha acquistato armi per la prima volta.
La pandemia Covid-19 e le armi - Il boom nel 2020, nel mezzo al marasma sociale, economico e sanitario scatenato dal Coronavirus. La gente, spaventata dall’incertezza dei tempi, aveva avvertito potentemente il bisogno di proteggersi. Solo quell’anno sono stati venduti 22 milioni di armi da fuoco, con un balzo in avanti rispetto al 2019 del 64%. In generale, nel periodo della pandemia, ovvero tra il 2020 e il 2022 sono stati acquistati quasi 60 milioni di armi.
A cambiare, però, è l’identikit del tipico possessore di armi. Se nel passato, a impugnarle erano soprattutto uomini bianchi, oggi la metà delle new entry è costituita da donne. In aggiunta, quasi la metà dei possessori appartiene a una minoranza etnica (20% afroamericani e 20% ispanici).
La vendita di armi è quasi triplicata - Secondo la non profit The Trace, la vendita di armi è quasi triplicata tra il 2005 e il 2020. Una tendenza che si è purtroppo tradotta in un consistente – e scontato – aumento delle morti provocate da singoli incidenti, da suicidi e dalle famigerate sparatorie di massa.
Nel 2021 a perdere la vita con un proiettile sono state 48830 persone (tra esse, 26328 suicidi). Nel 2019, quando la parabola ascendente era iniziata, il numero si era fermato a 39702. Il tasso di mortalità nello specifico è aumentato quasi della metà tra il 2004 e il 2021 con un picco assoluto tra il 2020 e il 2021.
Le armi uccidono più degli incidenti stradali - Nota ancor più dolorosa, quella legata ai minori. Gli omicidi di bambini e ragazzini sono raddoppiati negli anni della pandemia. Nello specifico dal 2020 le armi da fuoco sono addirittura la principale causa di morte per i minorenni statunitensi, superando i decessi avvenuti per incidenti stradali.
E ovviamente non si può parlare di armi negli Stati Uniti senza soffermarsi anche su un altro tema tristemente correlato, ovvero quello delle sparatorie di massa. Nel 2021 è stato registrato un numero record di casi in cui a essere colpite sono state almeno quattro persone: secondo il Gun Violence Archive, ben 690 nel 2021 e 646 nel 2022.
Un valore imprescindibile per gli americani - Da sempre il rapporto degli americani con fucili e pistole è imprescindibile. Secondo una ricerca del 2017, tra i civili la media è di 120 armi ogni 100 persone: 393 milioni di armi da fuoco per 326 milioni di persone. In Usa, insomma, ci sono più armi che persone.
Interessante la geografia dei grilletti; a delinearla è il Pew Research Center che nota come siano più diffusi al Sud e meno nel Nord-Est della nazione. Allo stesso tempo, ci sono grosse differenze tra contesti rurali e urbani. Ci sono fucili e pistole in circa metà delle residenze rurali, in due quinti di quelle suburbane e nel 30% di quelle urbane.