Non sono state fornite le motivazioni del siluramento di Qin Gang
PECHINO - Il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, è stato sollevato dalle sue funzioni: lo riportano i media statali di Pechino. Qin non compare in pubblico da quattro settimane: il 17 luglio gli Usa avevano parlato di "problemi di salute" dell'ormai ex ministro.
L'ex ministro ricopriva l'incarico da dicembre ed è stato di fatto sostituito con quello che è stato il suo predecessore in una mossa inusuale. Non sono state fornite motivazioni per la decisione. In questa settimane l'assenza di Qin, evidenzia il South China Morning Post, ha dominato il dibattito politico interno ed è diventata «una delle più grandi crisi» per Xi da quando ha ottenuto lo scorso anno un inedito terzo mandato da leader.
Il 69enne Wang, consigliere per la politica estera di Xi e già ministro degli Esteri dal 2013 al 2022, era in realtà più alto in grado del 57enne Qin, ormai diventato il ministro degli Esteri cinese con il mandato più breve di sempre.
La decisione di rimuovere quest'ultimo dall'incarico, evidenzia il giornale, è arrivata durante una sessione straordinaria del Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo all'indomani di una riunione del Politburo ed è in linea con le disposizioni in vigore dal 2021 che consentono al Comitato permanente di nominare o rimuovere dall'incarico componenti del Consiglio di Stato.
Il Washington Post scrive di quella che legge come la fine dell'«ascesa fulminea» di Qin nei «ranghi dell'opaco sistema politico cinese». «Il lungo silenzio (sulle sorti di Qin) è stato molto dannoso per la diplomazia cinese - ha commentato Neil Thomas dell'Asia Society Policy Institute di Washington - La dipendenza del partito dalla segretezza nelle sue operazioni interne sta ora avendo un effetto debilitante sulla capacità del Paese di lavorare con il mondo esterno».
Complica anche, scrive il Post, il «timido disgelo» tra Stati Uniti e Cina. E la rimozione di Qin è una «caduta scioccante» per un «astro nascente della sempre più assertiva diplomazia cinese». Qin, con un passato da portavoce del ministero degli Esteri e ambasciatore negli Usa, era visto come un fedelissimo promosso con rapidità sotto la leadership di Xi e, ha rimarcato Thomas, era stato scelto per eseguire le volontà di Xi in campo diplomatico.
La Cnn riporta di una decisione «improvvisa» nel mezzo di un periodo «intenso e importante» in campo diplomatico per il gigante asiatico, dopo la fine dell'isolamento in nome della strategia Zero-Covid, mentre Pechino cerca di «ricucire» le «relazioni tese» con i partner internazionali.