Da ormai quattro mesi le strade della capitale sono un campo di battaglia
KHARTUM - I combattimenti tra esercito e paramilitari in Sudan, durati quasi quattro mesi, hanno lasciato dietro di sé migliaia di corpi in decomposizione, sollevando il timore di epidemie nel Paese dell'Africa orientale: lo denuncia "Save the children".
«Migliaia di cadaveri si stanno decomponendo per le strade di Khartoum, con gli obitori in tilt a causa delle interruzioni di corrente e dell'insufficiente capacità di stivare i corpi, esponendo famiglie e bambini a un crescente rischio di malattie», scrive sul proprio sito Save the Children, una delle più grandi Ong al mondo.
«Una spaventosa combinazione di aumento del numero di cadaveri, grave carenza d'acqua, servizi igienici e sanitari non funzionanti e mancanza di opzioni di trattamento delle acque fanno temere un'epidemia di colera in città», aggiunge fra l'altro il comunicato ricordando che «nelle ultime settimane le battaglie si sono intensificate per le strade della città».
«Le prolungate carenze di energia elettrica hanno lasciato gli obitori della città senza refrigerazione» consentendo che «i corpi si decompongano al caldo e causando il rischio di gravi epidemie in città. Secondo il sindacato dei medici sudanesi, inoltre, non c'è più personale medico negli obitori».
«Degli 89 ospedali principali della capitale e degli Stati sudanesi, 71 sono fuori servizio, mentre gli altri operano a capacità parziale», ricorda l'Ong. «Alcune strutture sanitarie sono state occupate da gruppi armati, sottraendo cure salvavita a milioni di bambini e alle loro famiglie; da aprile, almeno 53 attacchi all'assistenza sanitaria hanno causato 11 morti», ricorda l'Ong.