Il 3% dell'area devastata è stato finora perlustrato. I morti potrebbero essere più di 93
HONOLULU - Dopo il gravissimo incendio che «ha fuso anche il metallo», alle Hawaii si temono molte più vittime delle 93 finora segnalate: solo il 3% dell'area devastata dalle fiamme è stato per ora perlustrato, anche con l'aiuto dei cani da soccorso, e per l'identificazione delle vittime si procede con il Dna.
A fare il punto della drammatica situazione è stato il capo della polizia di Maui, John Pelletier, che - riportano i media internazionali - ha invitato la popolazione a sottoporsi a test del Dna in una struttura vicina per accelerare le identificazioni.
Con questo triste bilancio, quello dell'isola di Maui alle Hawaii è diventato l'incendio più letale nella storia degli Usa dal 1918, quando 453 persone morirono in Minnesota e Wisconsin, secondo la nonprofit National Fire Protection Association.
Il numero delle vittime nell'arcipelago tropicale ha superato quello del Camp Fire, l'incendio del 2018 in California, che ha praticamente cancellato la piccola città di Paradise dalla mappa e ucciso 86 persone.