«Il presidente Vladimir Putin esprime le sue più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime della tragedia in Daghestan»
MAKHACHKALA - Almeno 33 persone sono morte nell'esplosione, che ha dato vita a un incendio, in una stazione di servizio nella repubblica caucasica russa del Daghestan. Lo ha reso noto il ministero della salute, aggiornando un bilancio precedente.
«L'esplosione in una stazione di servizio nella città di Makhachkala ha ferito 80 persone. 33 persone sono morte, tra cui 3 bambini», ha annunciato il ministero della salute in un comunicato diffuso dalle agenzie di stampa russe.
L'incendio, partito da una stazione di servizio, si è esteso agli edifici residenziali. Sulla rete sono apparsi video della struttura in fiamme. In seguito si è saputo che l'incendio è scoppiato nell'edificio di una officina situato nelle vicinanze. Il municipio di Makhachkala in mattinata non aveva escluso la possibilità di una seconda esplosione nel sito. Secondo i soccorritori, l'area dell'incendio è di 500 metri quadrati. Per le operazioni di spegnimento sono state dispiegate più di 70 persone con 20 mezzi.
La fornitura di gas è stata limitata nel distretto di Makhachkala dove è avvenuta l'esplosione. Il primo vice capo del Ministero della Sanità russo, Viktor Fisenko, è volato in Daghestan. Le famiglie delle vittime riceveranno tutta l'assistenza necessaria, ha dichiarato alla Tass il capo del Daghestan, Sergey Melikov.
Anche il capo di stato della federazione russa si è espresso sull'accaduto. «Il presidente Vladimir Putin porge le sue più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime della tragedia in Daghestan e augura una pronta guarigione ai feriti», afferma il Cremlino in un comunicato.