Il primo cargo civile ha lasciato il porto questa mattina per dirigersi verso il Bosforo
ODESSA - La nave portacontainer Joseph Schulte, battente bandiera di Hong Kong, ha lasciato oggi il porto di Odessa diventando il primo cargo civile a utilizzare il nuovo «corridoio umanitario» annunciato nei giorni scorsi da Kiev, con l'obiettivo di facilitare le rotte marittime dopo che Mosca è uscita dall'accordo sul grano. Lo scrive su Facebook il ministro delle infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov.
«La nave portacontainer Joseph Schulte (bandiera di Hong Kong) ha lasciato il porto di Odessa e si sta muovendo lungo il corridoio temporaneo stabilito per le navi civili da/per i porti marittimi ucraini del Mar Nero», ha affermato.
La nave «si trovava nel porto di Odessa dal 23 febbraio del 2022» e «ha lasciato il faro di Vorontsov» per dirigersi verso il Bosforo con «più di 30'000 tonnellate di carico (2'114 container), tra cui prodotti alimentari», ha sottolineato il ministro su Facebook.
Il corridoio sarà utilizzato principalmente «per evacuare le navi che si trovavano nei porti ucraini (Chornomorsk, Odessa e Pivdennyi) al momento dell'invasione su larga scala della Federazione Russa», ha concluso Kubrakov precisando che «secondo l'Ordine di navigazione della Marina ucraina n. 6, le rotte temporanee per le navi civili da/per i porti ucraini del Mar Nero sono entrate in vigore l'8 agosto 2023».
Colpiti granai nella notte - Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un attacco con droni kamikaze nella regione di Odessa, nel sud dell'Ucraina, danneggiando «magazzini e granai»: lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare di Odessa, Oleg Kiper, come riporta Unian.
«L'obiettivo principale era l'infrastruttura portuale e cerealicola nel sud della regione. Magazzini e granai sono stati danneggiati a seguito di colpi nemici su uno dei porti del Danubio - a detto Kiper -. Gli incendi risultanti sono stati rapidamente domati dai dipendenti del Servizio di emergenza statale». I droni provenivano da Primorsko-Akhtarsk, nel sud della Russia.
La Romania ha condannato con forza i nuovi attacchi russi alle infrastrutture portuali del Danubio, cruciali per il trasporto del grano ucraino, dopo i numerosi attacchi alle porte del paese della Nato delle ultime settimane.
«Condanno fermamente i ripetuti attacchi russi contro persone innocenti e infrastrutture civili, compresi i silos di grano nei porti ucraini di Reni e Izmaïl», ha scritto su X (ex Twitter) la ministra degli esteri rumena Luminita Odobescu. «Con queste flagranti violazioni del diritto internazionale, la Russia continua a mettere in pericolo la sicurezza alimentare e la navigazione nel Mar Nero».