Continua a promuovere una serie di iniziative pubbliche e sessioni informative sia in Giappone che all'estero
TOKYO - Descrizioni testuali e immagini presumibilmente manipolate di pesci deformi collegate a Fukushima, provenienti in prevalenza dalla Cina, non si sono fatte attendere sui social media in seguito all'annuncio del rilascio dell'acqua contaminata dalla centrale nucleare colpita dal disastro del 2011. Nel tentativo di spiegare il progetto e le misure di sicurezza associate, il governo di Tokyo ha continuato a promuovere una serie di iniziative pubbliche e sessioni informative sia in Giappone che all'estero, oltre a pubblicare video in lingua inglese su YouTube.
L'ultimo sondaggio condotto dalla agenzia Kyodo, tuttavia, ha rivelato che l'81,9% delle persone interpellate ritiene che gli sforzi dell'esecutivo guidato dal premier Fumo Kishida siano insufficienti, e l'88,1% è preoccupato per il danno economico derivante dal riversamento dell'acqua nell'oceano.
Greenpeace Japan ritiene che i rischi radiologici non siano stati completamente valutati, e che gli impatti biologici del trizio, del carbonio-14, dello stronzio-90 e dello iodio-129 - che verranno rilasciati con l'acqua - «sono stati ignorati». Dal canto suo il governo ha dichiarato che i livelli di trizio nell'acqua saranno al di sotto di quelli considerati sicuri per il consumo secondo gli standard dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Lo stesso gestore della centrale, la Tepco, è impegnata a coinvolgere le comunità di pescatori e altre parti interessate per promuovere i prodotti agricoli ad ampio raggio e ridurre eventuali danni alla reputazione della zona.
Il capo della Federazione nazionale delle cooperative di pescatori, Masanobu Sakamoto, ha ammesso che sebbene il rilascio potesse essere scientificamente sicuro, non si può evitare un ritorno negativo di immagine. In risposta alle preoccupazioni della comunità ittica il governo ha istituito due fondi separati del valore di 30 miliardi di yen (189 milioni di euro) e di 50 miliardi di yen rispettivamente, per sostenere i pescatori locali e mantenere le loro attività.
Secondo gli analisti, tra i Paesi vicini, sebbene la Cina abbia preoccupazioni legittime sulla sicurezza, la sua reazione appare almeno in parte motivata dalla rivalità economica e dalle difficili relazioni con il Giappone. Prevedibili anche le evoluzioni sul fronte giuridico. Un'azione legale verrà presentata il prossimo mese per fermare le operazione di rilascio delle acque trattate, rende noto l'emittente pubblica Nhk.
In una conferenza stampa svoltasi nella città di Iwaki un gruppo di persone composte da residenti e pescatori locali ha detto che promuoverà una causa presso il tribunale del distretto di Fukushima l'8 settembre contro la Tepco, e chiederà anche che l'autorità di regolamentazione nucleare del Giappone ritiri la sua approvazione del piano.