«Tutti abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza», ha dichiarato il presidente Sergio Mattarella
TORINO - Sta suscitando reazioni e commozione l'incidente ferroviario costato la vita a cinque operai nella notte tra mercoledì e giovedì nel Torinese.
La ricostruzione - La motrice di un convoglio tecnico, che trasportava vagoni vuoti da Alessandria verso Torino (a bordo non c'era nessuno, a parte i macchinisti), ha travolto un gruppo di operai intenti a lavorare sui binari a poca distanza dalla stazione di Brandizzo. L'impatto con il treno che viaggiava a una velocità di 100 chilometri orari (e non 160 come riferito in un primo momento) non ha lasciato scampo ai cinque uomini, di età compresa tra i 22 e i 52 anni di età e dipendenti di un appaltatore esterno di Rete ferroviaria italiana (Rfi), la società che gestisce la linea.
Le esatte cause dell'incidente sono al vaglio degli inquirenti, in questo caso la Polizia ferroviaria (Polfer) e la Procura di Ivrea che indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Anche Rfi è al lavoro per accertare l'accaduto. A quanto emerge potrebbe trattarsi di un errore di segnalazione a proposito del binario da usare o di un problema di accensione del semaforo rosso. Gli operai, infatti, avevano il compito di sostituire i binari e, se il treno fosse transitato poco dopo, sarebbe sicuramente deragliato.
Le reazioni politiche - L'incidente come detto ha provocato una mole di reazioni, a partire da quelle delle massime istituzioni italiane. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato, partecipando a un convegno, che «tutti quanti abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza». La premier Giorgia Meloni, esprimendo la sua vicinanza alle famiglie delle vittime, ha aggiunto: «Sono in contatto con il presidente della regione Piemonte Cirio per seguire tutti gli aggiornamenti del caso, con l'auspicio di fare quanto prima piena luce sull'accaduto».
Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini ha affermato: «La norma è chiara: non puoi lavorare su un binario se non hai la certificazione che non passa più un treno lungo quella tratta. E un treno è passato, voglio sapere per quale motivo». Ora bisogna fare chiarezza, ha aggiunto. «La Procura sta facendo il suo, il ministero nominerà anche una commissione 'inchiesta interna’, perché nel 2023 non si può morire di notte lavorando sui binari, qualcosa non ha funzionato, c'è stato un errore umano».
Gli scioperi - Varie sigle sindacali, del comparto ferroviario e non, hanno annunciato uno sciopero per oggi o per i prossimi giorni. «Vogliamo che chi mette a rischio la vita dei lavoratori paghi con pene severe il suo crimine. Vogliamo la tutela totale per i lavoratori che denunciano omissioni sulla salute e sicurezza» ha dichiarato il sindacato Usb, che ha indetto uno sciopero nazionale di 24 ore di tutti i lavoratori delle ferrovie a partire dalle 15.36 di oggi. «Alla luce di questa gravissima vicenda, assume ancora più rilevanza la settimana di iniziativa che dal 4 settembre vedrà in ogni regione d'Italia decine di presidi di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che prevede l'istituzione del reato di omicidio sul lavoro».
Domani saranno i dipendenti di Rfi a fermarsi per quattro ore, ha dichiarato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «L'indignazione e il cordoglio non bastano più, è il momento di agire, questa strage va bloccata immediatamente». Altri due scioperi sono previsti per lunedì a Vercelli e in Piemonte.