Il muro dell'Eliseo alla frecciata di Giuliano Amato a Emmanuel Macron sulla strage di 43 anni fa.
PARIGI - No comment dell'Eliseo al mattino, poi i palazzi del potere francese si consultano e la presidenza decide che a esprimersi su Ustica sia il Quai d'Orsay.
Il ministero degli Esteri, nel pomeriggio, prende così la parola sul caso risollevato 43 anni dopo dall'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato sulle colonne de La Repubblica e sostiene che Parigi «ha già fornito ogni elemento in suo possesso su questa tragedia». Aggiungendo tuttavia che «se l'Italia ce lo chiederà, restiamo a disposizione» per collaborare ancora.
La Francia è stata colta di sorpresa dalla riapertura di un dossier che più volte è stato seguito fino a qualche anno fa dai media nazionali, che riprendevano fasi dell'inchiesta italiana e in particolare le tesi secondo cui il DC 9 Itavia sarebbe stato abbattuto da un missile francese.
Diversi responsabili di organismi statali, esperti dei media e politici chiedono di collocare la vicenda nel tempo. Si parla della fine della presidenza di Valery Giscard d'Estaing, il capo di Stato scomparso nel 2020. Il governo era il terzo guidato dal primo ministro Raymond Barre, anche lui morto nel 2007. Quasi tutti scomparsi anche i ministri dell'epoca e i responsabili delle strutture dello Stato. Soltanto tre anni fa, nel 2020, Libération titolava un lungo articolo dall'Italia: «Ci fu una forte volontà di impedire l'emergere della verità sull'incidente di Ustica».
Alle prime sollecitazioni di una reazione alle affermazioni di Giuliano Amato, soprattutto sulle scuse invocate dal presidente Macron, l'Eliseo ha risposto questa mattina di «non avere commenti da fare».
L'incombenza è finita sull'altra riva della Senna, il palazzo della politica estera, il Quai d'Orsay, dopo che agli interlocutori dei due centri di potere era stato fatto notare che dall'Italia - come aveva fatto sapere il vicepremier Matteo Salvini - si attendevano «commenti da Parigi». Anche la premier Giorgia Meloni, nel pomeriggio, aveva voluto dire la sua su Twitter.
«Su questa tragedia - ha osservato così il ministero della diplomazia parigina, senza soffermarsi sulla questione delle scuse - la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto».
Aggiungendo che questa disponibilità francese è stata puntuale «soprattutto nel quadro delle inchieste condotte dalla giustizia italiana". "Restiamo ovviamente a disposizione per lavorare con l'Italia se ce lo chiederà», ha concluso il Quai d'Orsay, a indicare che la strada per un'eventuale verifica potrebbe ormai passare direttamente da un dialogo fra i governi di Roma e di Parigi.