Le accuse vanno dall'attentato alla sicurezza dei trasporti all'omicidio plurimo colposo
VERBANIA - Per l'incidente della Funivia del Mottarone, in cui i morti furono 14, la Procura di Verbania ha chiesto il processo per otto persone, tra fisiche e giuridiche. Si tratta, oltre alle due società, di Luigi Nerini, titolare delle Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto e, per Leitner, il gruppo incaricato della manutenzione, Anton Seeber, presidente del cda, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del Customer Service.
Le accuse contestate a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso. Ora la parola passa al giudice per udienze preliminari.
Le indagini coordinate dal Procuratore Olimpia Bossi e dal pubblico ministero Laura Carrera, sono state chiuse il 19 maggio scorso, due giorni prima del secondo anniversario della tragedia avvenuta il 23 maggio del 2021 per gli 8 indagati, comprese le due società, per cui ora si chiede il processo, mentre si era proceduto allo stralcio delle posizioni poi archiviate di 6 tecnici di ditte esterne che, in subappalto, si erano occupate di controlli e lavori sulla funivia e della realizzazione della testa fusa.
Due gli elementi al centro dell'inchiesta: le ragioni per cui la fune traente si spezzò e il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza, dovuto all'inserimento dei cosiddetti forchettoni. Per accertare le cause dell'incidente sono state prodotte due perizie, depositate nel settembre dello scorso anno e successivamente discusse nel corso dell'incidente probatorio tra ottobre e dicembre, che hanno rilevato che la fune era corrosa ben prima dell'incidente e che una corretta manutenzione avrebbe potuto rilevarlo. Intanto proseguono le trattative per quanto riguarda i risarcimenti alle parti offese che, in caso di accordo, potrebbero uscire dal procedimento.