Ramzi bin al-Shibh sarebbe in costante stato di psicosi dopo le torture a cui l'ha sottoposto la Cia.
WASHINGTON - Un giudice militare di Guantanamo ha dichiarato incapace di sostenere un processo un imputato dell'attacco dell'11 settembre dopo che una commissione medica militare ha scoperto che gli abusi da lui subiti sotto la custodia della Cia lo hanno reso permanentemente psicotico.
Un portavoce della commissione militare di Guantanamo, Ronald Flesvig, ha confermato la sentenza del giudice, il colonnello Matthew McCall. La decisione significa che Ramzi bin al-Shibh non sarà processato insieme ai suoi quattro coimputati.
Al-Shibh, cittadino yemenita, è accusato di aver organizzato una cellula dei 19 dirottatori responsabili degli attacchi dell'11/9, che uccisero quasi 3'000 persone. Il mese scorso una commissione medica militare ha diagnosticato che al-Shibh è affetto da disturbo da stress post-traumatico con psicosi secondaria, disturbo collegato alla tortura e all'isolamento subiti durante i quattro anni trascorsi sotto la sorveglianza della Cia dopo il suo arresto nel 2002.
Al-Shibh afferma che, dopo il suo trasferimento nella base navale statunitense di Guantanamo, le sue guardie lo attaccavano, anche con raggi invisibili, in modo da privarlo del sonno e causargli dolore. Il provvedimento di McCall rileva che rapporti psicologici risalenti almeno al 2004 avevano documentato i problemi mentali di al-Shibh.