Continuano le operazioni di riconoscimento dei cadaveri
MADRID - Si è continuato a lavorare e a scavare tra le macerie delle discoteche di Murcia totalmente distrutte dell'incendio scoppiato ieri mattina all'alba e che provocato almeno 13 morti e 24 feriti. Nel palasport accanto, dove le autorità hanno raccolto i parenti delle vittime, continua la triste procedura dei riconoscimenti dei cadaveri, solo grazie al test del Dna.
Quanto al bilancio delle persone scomparse, ieri notte mancavano all'appello cinque nomi. Stamattina, questo numero scende a due, perché tre di loro, nella nottata, hanno contattato i loro familiari.
Intanto oggi iniziano i tre giorni di lutto decisi dalla Regione di Murcia: alle 12 verrà osservato un minuto di silenzio alle porte dei municipi e nelle sedi delle principali istituzioni in omaggio alle vittime.
Una discoteca che non doveva più essere aperta
Il vicesindaco della città Antonio Navarro ha detto che il Comune di Murcia emise una ordinanza di chiusura del locale nel gennaio del 2022 in seguito ad alcune irregolarità riscontrate.
Ordinanza contro cui i proprietari presentarono ricorso. Da quel giorno, sino al tragico incendio di ieri, di fatto, la discoteca è rimasta aperta senza alcuna autorizzazione.