Netanyahu: «Spaccheremo Hamas». Iran: «Conflitto può allargarsi»
L'evacuazione di civili palestinesi ostacolata da Hamas, vittime innocenti tra cui donne e bambini, il ritrovamento dei corpi di ostaggi durante le irruzioni dei commando a Gaza. Il conflitto che si sta consumando sulla Striscia non si arresta. Per questo motivo l'esercito israeliano ha annunciato di essere quasi pronto per «una significativa operazione di terra» a Gaza. L'esercito ha anche detto che è pronto a «espandere l'offensiva» attraverso una «largo ventaglio di piani operativi» che includono attacchi dall'aria, dal mare e da terra.
600mila hanno lasciato il settore nord di Gaza
Seicentomila palestinesi hanno abbandonato negli ultimi giorni le loro abitazioni nel nord della Striscia e a Gaza City e, seguendo le istruzioni giunte da Israele, hanno oltrepassato il Wadi Gaza, nel settore centrale, per mettersi al riparo dai combattimenti.
Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Nel corso di una conferenza stampa, Hagari ha smentito accuse giunte da Hamas secondo cui Israele avrebbe colpito quanti si stanno dirigendo verso il sud della Striscia.
Sempre stando al portavoce dell'esercito israeliano, le autorità hanno contattato le famiglie di 155 ostaggi rapiti di Hamas nell'attacco del 7 ottobre.
Intanto, oltre 1.000 persone risultano disperse sotto le macerie degli edifici distrutti dai raid israeliani a Gaza, secondo i servizi di pronto soccorso della Striscia. I morti sarebbero al momento 2670. (Fonte ats)
Pechino al fianco della causa palestinese
Dopo l'ambiguità dei primi giorni, la Cina si è schierata apertamente a favore della causa palestinese di fronte al conflitto tra Hamas e Israele. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha completato la svolta del Dragone in tre mosse tra Usa e, soprattutto, Arabia Saudita e Iran, i due Paesi tornati a relazioni normalizzate con la mediazione di Pechino. Nella telefonata di sabato con l'omologo americano Antony Blinken, Wang ha bacchettato gli Stati Uniti sollecitando l'assunzione da parte di Washington di «un ruolo responsabile», in linea con la lettura dei media statali cinesi che da giorni accusano l'America di aver schierato portaerei e jet da guerra nell'area nell'ennesima esibizione muscolare. «Il conflitto si sta intensificando e rischia di sfuggire al controllo», ha incalzato Wang che, nel resoconto di Pechino, ha chiesto «la convocazione di un incontro internazionale il più presto possibile per raggiungere un ampio consenso» sulla creazione dei due Stati - la Palestina in aggiunta a Israele -, indispensabile per gettare le basi di una pace stabile e duratura. (fonte ats)
Papa Francesco: «Forse anche alcuni amici tra le vittime di Hamas»
Tra le vittime - i morti, i feriti o gli ostaggi - causate dal blitz di Hamas nei kibbutz al confine con Gaza potrebbe esserci anche qualcuno molto caro al Papa. Lo ha confidato lo stesso Pontefice in una telefonata col giornalista e amico israeliano Enrique Cymerman. Nel raccontargli della situazione, «peggio di quanto si possa vedere nelle immagini», il giornalista ha detto al Papa che tra le persone colpite dai terroristi ci sarebbero diversi argentini. «Lo so, lo so», ha risposto il Papa aggiungendo: «Penso che sicuramente qualche mio amico e lì». Francesco si potrebbe riferire, anche se non lo dice espressamente nella telefonata che è stata rilanciata sui social, in particolare ad un suo vecchio amico argentino che viveva in un kibbutz proprio al confine con Gaza. Il giornale La Nacion scrive che, fino a questo momento, si contano 8 morti e 19 dispersi tra gli argentini. Francesco, nella telefonata, ha assicurato la sua vicinanza e ha detto di volere incontrare le famiglie degli ostaggi, come chiesto da quelle argentine attraverso Cymerman. Infine con la voce rattristata ha commentato: «È come essere tornati indietro di cinquant'anni». (fonte ats)
Aiuti umanitari, aperto il valico di Rafah
Il valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l'Egitto «sarà aperto» per gli aiuti umanitari nella Striscia, come chiedeva l'Egitto per sbloccare l'uscita di circa 500 americani. Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken partendo dal Cairo.«Stiamo mettendo in atto con le Nazioni Unite, con l'Egitto, con Israele e con altri il meccanismo attraverso il quale ottenere assistenza e portarla alle persone che ne hanno bisogno», ha detto ai giornalisti. Blinken ha anche dichiarato che gli alleati arabi degli Stati Uniti non vogliono che il conflitto tra Israele e Hamas si estenda. Dal canto suo, Israele non è interessato ad aprire un fronte di guerra alla frontiera con il Libano, ha affermato il ministro della difesa Yoav Gallant riferendosi alla tensione crescente con gli Hezbollah. (fonte ats)
Lega araba: «A Gaza rischio genocidio»
L'invasione di Gaza da parte di Israele potrebbe portare a un «genocidio di proporzioni senza precedenti».
Lo affermano la Lega araba e l'Unione africana in una dichiarazione congiunta. Entrambe le organizzazioni hanno chiesto «alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di fermare la catastrofe che si sta svolgendo davanti a noi, prima che sia troppo tardi». (ats ans)
Da Tunisi partito aereo di aiuti umanitari per i palestinesi; allarme alimentare a Gaza
È decollato oggi dalla base militare tunisina di El Aouina un aereo diretto all'aeroporto internazionale egiziano di El Arish, il punto più vicino al valico di Rafah, con cibo e aiuti medici per il popolo palestinese. Lo riferisce l'agenzia Tap.
Dodici tonnellate di forniture mediche, antibiotici, farmaci per la rianimazione e per le emergenze sono state inviate dopo un coordinamento con la Mezzaluna rossa palestinese per identificare i bisogni urgenti.
Nel frattempo, Cnn fa sapere che il fondo alimentare delle Nazioni Unite ha affermato di aver aiutato più di mezzo milione di sfollati a Gaza, ma ha avvertito che sta esaurendo le scorte e non può garantire la sicurezza del proprio personale. L'organizzazione spiega, tra le altre cose, che la chiusura della centrale elettrica di Gaza ha costretto panifici e negozi a chiudere.
Oltre 1.400 i morti in Israele
Sono oltre 1.400 i morti in Israele per l'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'ufficio del primo ministro citato dai media internazionali.
Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele, stando a dati diffuso stamattina dal Ministero della sanità locale, è salito a 2329, mentre i feriti sono 9714.
Frattanto proseguono i bombardamenti, anche nel sud del Libano da parte di Israele in risposta a razzi lanciati dai fazioni pro palestinesi. (ats ans)
Al Sisi: «La reazione Israele è una punizione collettiva»
La reazione di Israele all'attacco di Hamas è andata oltre l'autodifesa e si è tradotta in una punizione collettiva: lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al segretario di Stato americano Antony Blinken.
Lo hanno riportato alcuni media Usa citando i commenti di al-Sisi trasmessi in tivù durante un incontro con Blinken al Cairo. Al Sisi ha anche affermato di essere contro gli attacchi a qualsiasi civile nel conflitto in corso. (ats ansa)
Almeno 12 giornalisti uccisi nella crisi Israele-Gaza
Sono almeno 12 i giornalisti uccisi durante gli otto giorni di conflitto dopo l'attacco di Hamas. Lo ha riferito il 'Comitato di protezione dei giornalisti' (Cpj) citato da Haaretz secondo cui altri 2 sono attualmente considerati dispersi.
«Il Cpj - ha detto Sherif Mansour coordinatore dell'organizzazione per il Medio Oriente e il Nord Africa - sottolinea che i giornalisti sono civili che fanno un lavoro importante durante tempi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra». (ats ans)
Usa, temiamo escalation e intervento diretto Iran
Gli Usa temono un'escalation della guerra tra Israele e Hamas e la prospettiva di un coinvolgimento diretto dell'Iran.
Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan intervenendo alla Cbs, dove ha evocato la possibilità di un nuovo fronte di battaglia sul confine tra Israele e Libano.
«Non possiamo escludere che l'Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci per ogni possibile evenienza», ha ammonito.
Frattanto, il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (Irgc) sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando il timore che possa aprirsi un nuovo fronte nello scontro tra Tel Aviv e i suoi nemici regionali. Lo scrive il Wall Street Journal.
Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, l'Irgc ha ridistribuito i combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un'area vicino a Damasco. La fonte ha riferito che alcuni di loro sono esperti missilistici.
Infine, gli Stati Uniti - come annunciato dal Pentagono - hanno inviato una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come "deterrenza contro azioni ostili a Israele".
La USS Eisenhower si unirà al gruppo d'attacco della portaerei USS Ford, arrivata in zona all'inizio della settimana.
(ats ans)
Pasdaran spostano combattenti verso confine Israeliano
Il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (Irgc) sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando il timore che possa aprirsi un nuovo fronte nello scontro tra Tel Aviv e i suoi nemici regionali. Lo scrive il Wall Street Journal.
Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, l'Irgc ha ridistribuito i combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un'area vicino a Damasco. La fonte ha riferito che alcuni di loro sono esperti missilistici. (ats ans)
L'esercito israeliano colpisce in Libano
Israele risponde agli almeno 5 missili anti carro lanciati contro le proprie forze militari e colpisce nuovamente il sud del Libano.
Cina a Iran, sostegno a Paesi islamici, unità su Palestina
La Cina «sostiene i Paesi islamici nel rafforzare l'unità e il coordinamento sulla questione palestinese» al fine di parlare «con una sola voce». È quanto ha detto il massimo diplomatico di Pechino, Wang Yi, nel corso di una telefonata avuta oggi con l'omologo iraniano Hossein Amir -Abdollahian.
«La comunità internazionale dovrebbe agire per opporsi alle azioni di qualsiasi parte che danneggiano i civili», ha aggiunto Wang, nel resoconto dei media statali cinesi. (ats ans)
Onu: «A Gaza un milione di sfollati nella prima settimana»
L'Onu ha stimato che nella prima settimana di guerra a Gaza ci siano un milione di sfollati. (ats ans)
Continuano lanci di missili anticarro dal Libano su Israele
Continuano i lanci di missili anti tank dal Libano contro il nord di Israele, compreso contro una postazione dell'esercito israeliano. Lo riferisce il Jerusalem Post aggiungendo che ai residenti di Menara, Malkia, Yiftach, Margaliot e Ramot Naftali è stato chiesto di cercare riparo.
Da stamattina diversi missili anticarro sono stati lanciati da Hezbollah contro Shtula, ha riferito l'esercito israeliano che ha a sua volta risposto colpendo il sud del Libano. Hezbollah, aggiunge il Jerusalem Post, ha rivendicato il lancio di missili.
Negli attacchi di stamattina, tre civili sono rimasti feriti mentre un soldato israeliano è morto, precisa l'esercito. (ats ans)
Netanyahu: «Spaccheremo Hamas». Oggi incontra le famiglie degli ostaggi.
Secondo un'agenzia Ansa, il premier Benjamin Netanyahu, nella prima riunione di gabinetto del governo di emergenza, ha detto che Hamas «pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas».
«Questo governo sta lavorando 24 ore al giorno e l'unità di Israele manda un chiaro messaggio alla nazione, al nemico e al mondo». La riunione ha poi osservato un minuto di silenzio in ricordo degli oltre 1300 israeliani morti a causa dell'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.
Infine, si apprende che il primo ministro di Israele incontrerà i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse questo pomeriggio.
Blinken arriva al Cairo, domani tornerà in Israele
Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato al Cairo nell'ambito del suo tour diplomatico in Medio Oriente. Blinken domani tornerà in Israele «per ulteriori consultazioni con i leader israeliani», ha reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. (ats ans)
Michel sente premier palestinese e condanna gli attacchi ai civili
«In una telefonata con il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh, ho condannato gli attacchi indiscriminati contro i civili ed esortato al rispetto del diritto internazionale umanitario e alla protezione della vita civile». Lo scrive su X (ex Twitter) il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
«L'Ue è pronta a sostenere il rilancio del processo politico attraverso l'iniziativa dell'Alto rappresentante, Josep Borrell, per la Giornata della pace e con tutti i partner regionali mediorientali», sottolinea Michel. (ats ans)
Teheran: «Se Israele invade Gaza...»
«Nessuno può garantire il controllo della situazione» se Israele invade Gaza. È l'avvertimento lanciato da Teheran. (fonte ats)
A Tel Aviv suonano le sirene
Sirene di allarme anti razzi stanno risuonando a Tel Aviv. Lo ha constatato l'agenzia di stampa Ansa sul posto. (fonte ats)
Blinken chiede a bin Salman di fare pressione su Hamas
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha incontrato in mattinata il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman per chiedergli di fare pressioni su Hamas. La riunione è avvenuta nella residenza della fattoria reale nella zona di Riad, la capitale del Paese. Dopo l'aumento dell'intensità del conflitto in Medio Oriente, l'Arabia Saudita ha sostanzialmente messo in stand-by il processo di normalizzazione delle relazioni con Israele iniziato con gli accordi di Abramo. Blinken ha definito l'incontro col principe saudita «molto produttivo» e ha ribadito la costante attenzione degli Stati Uniti «nel fermare gli attacchi terroristici di Hamas, nell'assicurare il rilascio di tutti gli ostaggi e nel prevenire l'estensione del conflitto», come riferito dal portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. «I due hanno affermato il loro comune impegno a proteggere i civili e a promuovere la stabilità in tutto il Medio Oriente e oltre», ha aggiunto Miller. Da parte saudita, come riporta l'agenzia Spa, Mohammed bin Salman ha sottolineato l'impegno diplomatico "per calmare la situazione", che si è concretizzato anche nella chiamata al presidente iraniano Ebrahim Raisi. Il principe saudita ha infine ribadito la condanna degli attacchi ai civili e agli «interessi vitali che riguardano la loro vita quotidiana», sottolineando la necessità per i palestinesi di «ottenere i loro diritti legittimi e raggiungere una pace giusta e duratura». (fonte ats)
Anp, nei raid sono morte quasi 2400 persone
Il ministero della Sanità dell'Anp ha riferito che il numero dei morti nei raid israeliani dal 7 ottobre a Gaza e in Cisgiordania è salito a 2384, mentre i feriti sono 10250. In particolare, scrive l'agenzia palestinese Wafa, «nella Striscia sono state uccise 2329 persone, la maggior parte delle quali erano bambini e donne, mentre il numero dei feriti ha raggiunto 9042. In Cisgiordania, il numero dei morti è salito ieri a 55, dopo la morte ieri del sedicenne Muhammad Rifaat Adwan, nel governatorato di Tulkarem, mentre il numero dei feriti è salito a oltre 1200». (fonte ats)
Cittadini statunitensi in nave verso Cipro
Gli Stati Uniti hanno organizzato una nave per portare gli americani fuori da Israele a Cipro domani. Lo ha riferito l'ambasciata. La nave partirà dal porto israeliano di Haifa per Limassol portando «cittadini statunitensi e i loro parenti stretti con un documento di viaggio valido», ha reso noto l'ambasciata americana in un avviso di sicurezza. Non è stato specificato quante persone verranno portate fuori da Israele, ma «l'imbarco procederà in ordine di arrivo e avrà uno spazio limitato», si legge nell'avviso. Da Cipro verranno poi organizzati voli charter per proseguire il viaggio. Decine di migliaia di titolari di passaporto statunitense vivono in Israele e 29 sono stati confermati uccisi negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Altri 15 risultano dispersi e si ritiene siano tra gli ostaggi d Hamas dopo gli attacchi. (fonte ats)
Razzi da Gaza, raid sulla Striscia
Dopo una pausa di numerose ore sono ripresi in mattinata i lanci di razzi dalla Striscia. In particolare nelle comunità israeliane di confine a ridosso con Gaza. Da parte israeliana sono stati centinaia gli attacchi sull'enclave palestinese che hanno privilegiato le capacità di Hamas, in particolare centri di comando, compound militari, siti di lancio di razzi e missili anti tank e posti di osservazione a Zaytun, Khan Younis e ad ovest di Jabaliya. Ad essere stati colpiti sono stati anche centri di comando della Jihad islamica. (fonte ats)
Papa Francesco: «I bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto»
«Continuo a seguire con tanto dolore quanto accade in Israele e in Palestina. Ripenso ai tanti, in particolare ai piccoli e agli anziani. Rinnovo l'appello per la liberazione degli ostaggi e chiedo con forza che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto. Si rispetti il diritto umanitario, soprattutto a Gaza dove è urgente e necessario garantire corridoi umanitari e soccorrere tutta la popolazione». Lo ha detto il Papa all'Angelus. «Già sono morti moltissimi, per favore non si versi altro sangue innocente né in Terra Santa né in Ucraina o in qualsiasi altro luogo. Basta! Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre», ha detto il Papa. (fonte ats)
Israele, 1500 ebrei ortodossi chiedono di arruolarsi
Circa 1500 ebrei ortodossi (haredim) di età superiore all'età di esenzione dalla coscrizione militare (26 anni) hanno chiesto di unirsi al servizio di riserva dell'esercito dall'inizio del conflitto. Le domande - secondo Haaretz - saranno ora valutate dalle forze armate. Di norma per gli ebrei ortodossi in Israele c'è l'esenzione dalla leva. (fonte ats)
Gaza, colpito l'ospedale anglicano
«Il nostro ospedale Arab Ahli a Gaza è stato colpito dagli attacchi israeliani. Due piani sono stati danneggiati e quattro persone sono rimaste ferite. La sala ecografie e mammografie è stata danneggiata». Lo fa sapere l'arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum. «Continuiamo a pregare per la pace e la fine della guerra in Terra Santa», è il suo appello sui social nei quali posta le foto della distruzione avvenuta nell'ospedale a Gaza. (fonte ats)
Centinaia di migliaia di evacuati da Gaza... e Hamas prova a fermarli
Sono centinaia di migliaia i palestinesi che in queste ore hanno lasciato la zona di Gaza, spostandosi verso sud, al di sotto del Wadi Gaza - la linea di demarcazione indicata da Israele. Lo riferisce Haaretz, citando il portavoce delle Forze di difesa israeliane (IDF), Daniel Hagari. Quest'ultimo ha inoltre precisato che Hamas sta tentando di bloccare l'evacuazione: «Stiamo raccogliendo prove, che renderemo pubbliche, che Hamas sta tentando di prevenire lo spostamento della popolazione verso sud», ha detto.
Ingresso vietato, un "cuscinetto" di 4km tra Libano e Israele
L'esercito israeliano ha proibito l'ingresso di tutti i civili fino a quattro chilometri dal confine con il Libano. La decisione - secondo i media - è stata spiegata con l'aumento degli attacchi da oltre frontiera. Al tempo stesso l'esercito ha ordinato ai residenti delle zone di confine all'interno dei 4 chilometri di restare vicino ai rifugi. In precedenza, Hezbollah, il partito armato libanese filo-iraniano, aveva rivendicato l'attacco contro un carro armato israeliano nel settore centrale della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv al Manar degli stessi jihadisti sciiti libanesi. (fonte ats)
Monito Iran a Israele: risposta se continua attacco Gaza
L'Iran ha inviato un messaggio a Israele tramite l'inviato Onu in Medio Oriente spiegando che non vuole un'ulteriore escalation nella guerra tra Hamas e Israele, ma che dovrà intervenire se l'operazione israeliana a Gaza continua. Lo riporta in esclusiva il sito Axios, citando due fonti diplomatiche a conoscenza della situazione.
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha incontrato sabato a Beirut l'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Tor Wennesland, hanno riferito le due fonti diplomatiche. Wennesland, secondo le stesse fonti, ha esortato Amir-Abdollahian a contribuire a prevenire un allargamento del conflitto a Gaza e in Israele nella più ampia regione del Medio Oriente.
Il capo della diplomazia iraniana, sempre stando al resoconto delle fonti, ha risposto che l'Iran non vuole che il conflitto si trasformi in una guerra regionale e vuole cercare di aiutare nel rilascio dei civili tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza. Ma Amir-Abdollahian ha sottolineato che l'Iran ha le sue linee rosse, spiegando che se l'operazione militare israeliana continua - e soprattutto se Israele mantiene la sua promessa di un'offensiva di terra a Gaza - l'Iran dovrà rispondere, secondo le fonti. Wennesland ha chiamato il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi e altri dirigenti, trasmettendo il messaggio dell'Iran.
L'ufficio di Wennesland ha confermato l'incontro di sabato con Amir-Abdollahian, affermando che i due hanno discusso «gli sforzi diplomatici per rilasciare ostaggi, allentare l'escalation e prevenire una diffusione del conflitto nella più ampia regione» del Medio Oriente.
I combattimenti tra Hamas e Israele rischiano di trasformarsi in una guerra regionale se l'Iran verrà coinvolto direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso un gruppo militante in Siria o appoggiando qualsiasi decisione di Hezbollah di unirsi completamente ai combattimenti.
Il monito dell'Iran arriva mentre l'amministrazione Biden cerca di dissuadere Teheran e gli Hezbollah sostenuti dall'Iran in Libano dall'entrare in guerra. Questa settimana, gli Stati Uniti hanno inviato nella regione un gruppo di portaerei e aerei da combattimento proprio a questo scopo di deterrenza. (ats ans)
Usa inviano aerei da attacchi al suolo in Medio Oriente
Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha affermato in un post sui social media che aerei A-10, velivoli di supporto per l' attacco al suolo, si uniranno presto in Medio Oriente agli F-15 già dispiegati nell'area. Lo riporta la Cnn.
«Dotandoci di mezzi avanzati e integrandoci con le forze congiunte e di coalizione, stiamo rafforzando le nostre partnership e la sicurezza nella regione», ha dichiarato in una nota il tenente generale Alexus Grynkewich, comandante della Nona Air Force. Il movimento degli aerei da guerra «rafforza la posizione degli Stati Uniti e migliora le operazioni aeree in tutto il Medio Oriente», ha detto. (ats ans)
Usa, seconda portaerei contro azioni ostili verso Israele
Gli Usa mandano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come «deterrenza contro azioni ostili a Israele»: lo annuncia il Pentagono. (ats ans)
Usa: 29 le vittime americane di Hamas, 16 i dispersi
Sale da 27 a 29 il numero dei cittadini americani uccisi negli attacchi di Hamas in Israele: lo ha riferito un portavoce del dipartimento di stato Usa, aggiungendo che risultano anche 15 cittadini statunitensi e un residente permanente legale dispersi.
«Stiamo lavorando 24 ore su 24 per determinare dove si trovano", ha assicurato, ricordando la collaborazione con il governo israeliano "su ogni aspetto della crisi degli ostaggi, inclusa la condivisione di informazioni di intelligenze». (Ats Ans)
Israele a popolazione Gaza, oggi corridoio tra le ore 10 e 13
«Abitanti di Gaza, negli ultimi giorni vi abbiamo esortato a lasciare Gaza City ed il nord della Striscia e di spostarvi a sud del Wadi Gaza per la vostra sicurezza. Oggi vi informiamo che fra le ore 10:00 e le 13:00 (ora locale, ndr) Israele non colpirà l'itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona»: lo ha reso noto su X (ex Twitter) in lingua araba il portavoce militare, Avichay Adraee.
«Per la vostra sicurezza sfruttate questo breve lasso di tempo per andare a sud. Potete essere certi - conclude Adraee - che i dirigenti di Hamas hanno già provveduto alla protezione loro e delle loro famiglie». (ats ans)
Gaza, saliti a 2329 i morti con 9714 feriti
Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2329, mentre i feriti sono 9714. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale. (Ats)
Israele avvierà «operazioni militari significative» solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza
«La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l'area», ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. «È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore».
Un altro portavoce, il colonnello Richard Hecht, appare in un videomessaggio sul profilo X (ex Twitter) dell'Idf invitando la popolazione a non seguire le indicazioni di Hamas a restare. "La nostra guerra non è contro la popolazione di Gaza", ha detto, e non attaccheremo prima che se ne vadano, non per obblighi internazionali ma per la nostra etica". Tuttavia "Hamas è responsabile della popolazione di Gaza, noi per quella di Israele", ha concluso. (Ats)