La 16enne iraniana era finita in coma 28 giorni fa.
TEHERAN - La 16enne Armita Geravand, finita in coma 28 giorni fa dopo essere stata picchiata dalla sorveglianza della metropolitana di Teheran a causa di un diverbio perché non indossava il velo, è morta. Lo riportano i media.
Il regime di Teheran ha tentato con pressioni, arresti e censure di nascondere la verità sul caso della 16enne. La madre della giovane, Shahin Ahmadi, è stata fermata dopo avere contestato le forze di sicurezza che non le permettevano di entrare nell'ospedale Fajr, nella capitale iraniana, dove era ricoverata la figlia.
La donna aveva protestato anche per non aver potuto controllare i filmati delle telecamere di sicurezza che hanno registrato il momento in cui la figlia è stata colpita, mentre gli attivisti avevano chiesto che venissero pubblicate le registrazioni per intero, sostenendo che quelle trasmesse dai media statali erano state in gran parte censurate.
Quanto accaduto è simile al caso di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda che ha perso la vita lo scorso anno dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale sempre perché non portava il velo. La morte della giovane provocò indignazione e proteste antigovernative che andarono avanti per mesi.