Il commissario generale dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi ha chiesto il cessate il fuoco immediato.
Una folla di migliaia di palestinesi ridotti alla fame ha preso d'assalto i centri di distribuzione umanitari dell'Onu, ieri, e costretto i panettieri a farsi proteggere dalla polizia. La situazione ha spinto le Nazioni Unite a lanciare l'allarme: «L'ordine pubblico a Gaza sta cominciando a crollare».
Nel nord della Striscia l'esercito israeliano, con tank e truppe di terra, continua invece a martellare Hamas e gli scontri sono violenti.
Unrwa: «Un livello di distruzione senza precedenti»
«I terribili attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre sono stati scioccanti. Gli incessanti bombardamenti delle forze israeliane sulla Striscia di Gaza sono scioccanti. Il livello di distruzione non ha precedenti e la tragedia umana che si svolge sotto i nostri occhi è insopportabile». Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza il commissario generale dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini.
«Sono molto preoccupato per la potenziale propagazione di questo conflitto oltre Gaza, a meno che non venga applicato quanto segue - ha aggiunto Lazzarini al Consiglio di Sicurezza - In primo luogo, deve esserci una stretta aderenza al diritto internazionale umanitario, questa non è un'opzione, è un obbligo. In secondo luogo abbiamo bisogno di un flusso sicuro, senza ostacoli, sostanziale e continuo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e attraverso di essa, per questo serve un cessate il fuoco umanitario immediato. Infine, l'Unrwa ha ancora bisogno di fondi». (fonte ats ans)
«Le violenze di Daghestan come un pogrom»
Le violenze anti-Israele all'aeroporto in Daghestan «assomigliavano a un pogrom». Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con la stampa. (fonte ats ans)
Putin: «Nessuna giustificazione per le bombe sui civili a Gaza»
Non esiste nessuna giustificazione per i bombardamenti su centinaia di migliaia di civili a Gaza. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin.
Putin ha aggiunto che la situazione in Medio Oriente viene usata dai «burattinai della geopolitica» per scopi egoistici. «Coloro che stanno dietro al conflitto in Medio Oriente, e ad altre crisi regionali, useranno le loro conseguenze distruttive per seminare odio. Questo è il vero obiettivo di questi burattinai geopolitici», ha detto Putin. (fonte ats ans)
Nuovi aiuti umanitari a Gaza
Dei 60 camion con gli aiuti destinati alla popolazione palestinese partiti questa mattina, 40 sono effettivamente entrati a Gaza dal valico di Rafah dopo essere stati perquisiti. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa egiziana. Ad accoglierli, gli operatori dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). (fonte ats ans)
«L'attacco di Hamas fu previsto nel 2016»
Miliziani di Hamas armati fino ai denti e addestrati che attaccano i kibbutz in territorio israeliano da terra e dal cielo, per uccidere, prendere ostaggi e minare così la fiducia dello Stato ebraico nella sua sicurezza oltre il muro di cemento della Striscia, quella Linea Maginot destinata a essere violata.
Non è la descrizione dell'attacco del 7 ottobre scorso costato la vita a oltre 1.400 israeliani ma la sintesi di un manoscritto datato 21 dicembre 2016 e firmato dall'allora ministro della Difesa, il falco Avigdor Lieberman.
Lo stesso che nel 2018, nel pieno di una nuova ondata di violenze, pose fine al governo di Benyamin Netanyahu dell'epoca dimettendosi dopo la tregua firmata con Hamas che il leader nazionalista bollò come una «resa al terrorismo». Dimissioni che a Gaza salutarono parlando di "vittoria della resistenza".
Forse proprio a causa delle frizioni politiche interne al governo quelle undici paginette scritte di pugno da Lieberman vennero sottovalutate. Hamas «pianifica la distruzione di Israele e la liberazione dei territori palestinesi entro il 2022», stimava Lieberman.
L'operazione di Hamas, che prevedeva il reclutamento di almeno 40mila armati negli anni a seguire, era stata progettata nel corso di alcuni incontri della leadership del gruppo in Qatar, nei giorni di settembre del 2016, pochi mesi prima del documento "top secret" di Lieberman.
Si doveva colpire duramente Hamas entro un anno, altrimenti le conseguenze sarebbero state «di vasta portata, e per certi versi anche superiori ai risultati della guerra dello Yom Kippur per quanto riguarda i suoi effetti sul fronte interno israeliano e sull'immagine e lo status di Israele nella regione». (fonte ats ans)
Biden ha detto a Israele di proteggere civili a Gaza
«Gli Stati Uniti stanno facendo il possibile per assicurarsi che i civili a Gaza siano protetti». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, in un briefing con la stampa. «Il presidente Biden ha detto molto chiaramente a Israele che ci aspettiamo che operino nel rispetto del diritto internazionale», ha sottolineato.
Netanyahu: «Israele non cesserà il fuoco»
«Ogni Paese civile dovrebbe stare dalla parte di Israele e richiedere il rilascio degli ostaggi a parte di Hamas senza condizioni, Israele non cesserà il fuoco»: lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa. «C'è un tempo per la pace e un tempo per la guerra. Ora è tempo di guerra. Israele è pronto a combattere. Non abbiamo voluto noi questa guerra ma la porteremo a termine fino alla vittoria», ha detto Netanuahu. «Liberate subito e senza condizioni gli ostaggi», ha ribadito.
«La liberazione della soldatessa mostra nostro impegno»
«Mi congratulo con lo Shin Bet e l'esercito per questo risultato importante ed entusiasmante. Un risultato che esprime il nostro impegno per il rilascio di tutti i rapiti». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu sulla liberazione della soldatessa rapita lo scorso 7 ottobre da Hamas. «Ai terroristi di Hamas-Isis dico: siete dei mostri. Continueremo a inseguirvi, continueremo - ha aggiunto Netanyahu - a darvi la caccia».
Il capo del Mossad è stato in Qatar per parlare di ostaggi
David Barnea, il direttore del Mossad, è stato in Qatar nel fine settimana e ha incontrato alti funzionari con i quali ha discusso degli sforzi per cercare di assicurare il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la visita è avvenuta dopo l'inizio dell'offensiva di terra. (Ats Ans)
Liberata una soldatessa israeliana
Una soldatessa israeliana rapita lo scorso 7 ottobre è stata liberata dall'esercito israeliano con un'operazione terrestre. Lo annuncia il portavoce militare.
La soldatessa, secondo il portavoce militare e lo Shin Bet, si chiama Ori Magidish ed è in condizioni mediche buone. È già stata messa in contatto con la famiglia. «L'esercito e lo Shin Bet - hanno aggiunto - faranno ogni sforzo per liberare anche altri ostaggi». La soldatessa era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz. (Ats Ans)
Il monito di Netanyahu a Hezbollah
«In parallelo - ha detto ancora Netanyahu - noi continuiamo gli sforzi per liberare gli ostaggi, anche nel corso della manovra terrestre. Proprio quella manovra - ha aggiunto - crea possibilità di ottenere la liberazione e noi non ce la lasceremo sfuggire».
Il premier ha infine lanciato un nuovo monito ai miliziani di Hezbollah che da settimane sono impegnati in attacchi costanti contro l'alta Galilea. «Voglio dire agli Hezbollah: voi farete l'errore della vostra vita se deciderete di entrare in pieno nel conflitto. Voi subirete - ha precisato Netanyahu - un colpo che non vi potete nemmeno immaginare». (Ats Ans)
«Siamo entrati nella terza fase della guerra»
"Siamo entrati nella terza fase della guerra con l'esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all'interno della Striscia". Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu in apertura del consiglio dei ministri.
«La prima fase - ha spiegato - era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l'estensione della penetrazione via terra nella Striscia». (Ats Ans)
«Come persone possiamo solo disprezzare»
Shani Louk è stata «brutalmente assassinata» e questo «mostra che genere di spirito abbiano gli autori» dell'omicidio. «È una cosa che noi come persone possiamo solo disprezzare», ha aggiunto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, come riporta Bild. Il cancelliere ha poi ribadito che Israele ha il diritto di difendersi. (Ats Ans)
Morta Shani Louk, la 22enne rapita da Hamas
Stava partecipando a un rave-party al confine con la Palestina quando i guerriglieri di Hamas hanno sferrato l'attacco
«La barbarie dietro all'attacco di Hamas»
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito l'uccisione della giovane tedesca-israeliana Shani Louk un atto che «dimostra tutta la barbarie che sta dietro all'attacco di Hamas». Lo riporta Welt. Scholz ha detto che per questo Hamas dev'essere condotta di fronte alle proprie responsabilità. Scholz si trova attualmente in visita a Lagos, in Nigeria. (Ats Ans)
Netanyahu a ostaggi, «siamo con voi contro Hamas-Isis»
"Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra: io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Vi abbraccio". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu rivolgendosi alle tre donne mostrate nel video di Hamas e che nomina.
"Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi", ha aggiunto. (ats ans)
Le tv di Israele non diffondono il video degli ostaggi
Le reti televisive nazionali israeliane si astengono per ora dal rilanciare il video prodotto da Hamas che mostra un appello accorato a Netanyahu di tre donne tenute in ostaggio a Gaza.
'«Si tratta di guerra psicologica di Hamas e dunque non è opportuno rilanciarla», ha osservato un giornalista delle televisione pubblica Kan. Le emittenti, finora, mostrano solo una inquadratura delle tre donne, accompagnata da un testo informativo di spiegazione. (ats ans)
#شاهد
— Al-Qassam Brigades - كتائب القسام (@QassamBrigades0) October 30, 2023
عدد من الأسرى الصهاينة لدى القسام يوجهون رسالة لنتنياهو والحكومة الصهيونية#فلسطين_الآن #كتائب_القسام #Watch
A number of Zionist prisoners held by Al-Qassam sending a message to Netanyahu and the Zionist government.#Palestine#AlQassamBrigades pic.twitter.com/TdQ02CGaIh
Ostaggi contro Netanyahu: «Paghiamo il tuo fallimento»
«Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello stato per il tuo disastro del 7 ottobre. Non c'era l'esercito, non c'era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre».
Comincia così l'appello delle tre donne in ostaggio nel video diffuso da Hamas e rivolto al premier israeliano Benyamin Netanyahu. «Non c'è l'esercito e noi cittadini che paghiamo le tasse ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili», viene sottolineato. «Ieri c'è stata una conferenza stampa e doveva esserci un cessate il fuoco. Ma non è stato così, noi siamo ancora qui sotto le bombe», ha aggiunto.
Una delle tre donne ha poi detto rivolgendosi al premier israeliano Netanyahu: «tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti, non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti». «Liberaci tutti, facci tornare dalle nostre famiglie adesso, adesso!», ha poi urlato la donna nel video diffuso da Hamas. (ats ans)
«Eliminati quattro alti esponenti militari di Hamas»
L'esercito israeliano sta continuando ad aumentare le operazioni combinate terra-mare- aria. Nelle ultime ore - ha aggiornato il portavoce militare - i soldati in combattimenti contro Hamas dentro Gaza hanno sventato «tentativi di attacchi da parte di numerose cellule terroristiche che cercavano di colpire le truppe». Inoltre - ha aggiunto - sono stati eliminati 4 alti esponenti militari di Hamas.
L'esercito ha anche fornito le identità degli operativi di spicco di Hamas uccisi nelle ultime ore. Si tratta di: Jamil Baba, comandante della forza navale nella Brigate centrale; di Muhammad Safadi, comandante dell'unità missili anti tank del Battaglione Tuffah; di Muwaman Hijazi, un operativo di spicco anche lui dell'unità dei missili anti tank e di Muhammad Awdallah, un senior nel dipartimento produzione di Hamas. (Ats Ans)
Giornalista ucciso, RSF: è stato un attacco mirato
Secondo Reporter senza frontiere (RSF), la morte di un giornalista della Reuters nel sud del Libano, circa due settimane fa, è stata la conseguenza di un bombardamento mirato da parte di Israele.
Il 13 ottobre un gruppo formato da diversi giornalisti è stato colpito due volte dalle Forze di difesa israeliane, a distanza di pochi secondi l'uno dall'altro, ha riferito lunedì l'organizzazione dell'analisi delle registrazioni video. Il giornalista della Reuters Issam Abullah è stato ucciso nel bombardamento e altri quattro operatori dei media sono rimasti feriti. RSF ha sottolineato che i giornalisti non potevano essere confusi con i combattenti perché al momento del bombardamento erano già presenti nella zona con le loro telecamere da circa un'ora. Inoltre, venivano chiaramente identificati come giornalisti dalla scritta “Press” sui loro giubbotti protettivi e sui loro caschi, nonché sul tetto delle loro auto. (Ats Dpa)
Morti quasi 3500 bambini
Quasi 3500 bambini sono morti nel corso dei bombardamenti su Gaza. Lo ha aggiunto il Ministero della Salute controllato da Hamas.
Sono 2136 le donne morte negli attacchi israeliani. Gli ospedali colpiti e ormai inagibili sono 25. (Ats Ans)
8306 morti palestinesi
Sono 8306 i palestinesi che hanno perso la vita nel corso dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. I feriti sono 21048, secondo il bilancio aggiornato a lunedì del ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas.
Ostaggi a Gaza: "Morta la tedesca Shani Louk»
«Purtroppo ieri abbiamo ricevuto la notizia che mia figlia non è più in vita». Lo ha detto a Rtl la madre di Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana rapita da Hamas e riconosciuta in un video in cui i terroristi la trasportavano inerme e seminuda su una jeep. Lo riporta Bild, che cita anche una conferma della sorella della giovane. Nelle scorse settimane era emerso che Shani fosse ancora viva ma «gravemente ferita» in un ospedale di Gaza. La famiglia aveva fatto diversi appelli di aiuto al governo tedesco. Il 7 ottobre Shani Louk stava partecipando al rave musicale attaccato dai terroristi di Hamas. La madre di Shani Louk avrebbe ricevuto dall'esercito israeliano la conferma della morte della figlia. Secondo quanto dichiara la sorella della ragazza, sentita da Bild, non sarebbe stato ancora rinvenuto il cadavere della ragazza. Ci sarebbero però prove tramite il Dna di un osso del cranio. La famiglia aveva fornito il Dna della ragazza già da tempo, per eventuali riscontri. La madre della giovane ipotizza ora che Shani sia stata uccisa lo stesso 7 ottobre, con un colpo d'arma da fuoco alla testa.
«Truppe israeliane verso Gaza City»
Truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sono in vista della città. Lo riportano fonti locali secondo cui le truppe stanno colpendo Sallah-a-din, l'arteria principale che attraverso l'intera striscia di Gaza. Secondo testimoni sul posto militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya. (Ats ans)
Israele ha aumentato «le operazioni nella Striscia»
Le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all'interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce. Stando a quanto riferito da lui, durante la notte «sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati». In uno scontro - ha aggiunto - un velivolo, indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un luogo di addestramento all'interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas». Negli ultimi giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti. Tra gli obiettivi colpiti - ha sottolineato il portavoce - «depositi di armi, dozzine di postazioni di lancio di missili anti-tank, nascondigli sotterranei e luoghi di addestramento usati da Hamas». La notte scorsa - ha aggiunto - le truppe hanno identificato «terroristi armati e un sito di lancio di missili anti-tank nell'area dell'Università Al-Azhar e quindi indirizzato un jet da combattimento che li ha colpiti».
Attacco antisemita, 60 arresti in Daghestan
Sessanta persone sospettate di aver partecipato all'assalto antisemita di ieri in un aeroporto del Daghestan sono state arrestate. Lo riportano le autorità russe, specificando che nove agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri. «Sono stati identificati più di 150 partecipanti attivi ai disordini e sessanta di loro sono stati arrestati», ha dichiarato in un comunicato il servizio stampa del Ministero degli Interni russo precisando che due agenti sono stati ricoverati in ospedale.
Missili israeliani sulla Siria
L'esercito israeliano ha bombardato obiettivi strategici in Siria dopo che alcuni razzi sono caduti «in zona aperta» a Israele. «Un aereo da combattimento ha attaccato i lanciatori che hanno sparato i colpi in territorio israeliano durante la notte di oggi, lunedì», hanno specificato le forze armate di Tel Aviv. Secondo Kan, la radio pubblica di Israele, i siti attaccati si trovano nella regione di Deraa, nel sud della Siria e sono collegati ad alleati dell'Iran. Nell'attacco, secondo Damasco, sono state danneggiate due strutture militari.