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Terremoto, concluse le operazioni di ricerca A causa del sisma sono morte almeno 157 persone
JAJARKOT - Le autorità nepalesi hanno terminato oggi le operazioni di ricerca dei dispersi a seguito del violento terremoto di magnitudo 5.6 che ha colpito l'estremo ovest del paese himalayano nella tarda serata di venerdì, uccidendo almeno 157 persone.
Le scosse del terremoto erano state avvertite fino a Nuova Delhi, la capitale dell'India situata a quasi 500 chilometri dall'epicentro. La priorità ora è quella di aiutare i sopravvissuti estratti dalle macerie.
Nel piccolo villaggio di Chiuri, uno dei più toccati dal sisma si inizia a cremare le vittime. Una volta terminate le preghiere, i corpi, avvolti in ghirlande di calendule arancioni, vengono portati in riva al fiume per proseguire la cerimonia, secondo i principi indù.
Il villaggio ha trascorso la notte successiva al terremoto cercando eventuali sopravvissuti tra le macerie delle case. «Non abbiamo dormito. Abbiamo passato la notte a portare fuori i corpi», ha spiegato Prajit BK, uno dei sopravvissuti. «Tutte le case sono ridotte in polvere. Non c'è posto dove stare, niente da mangiare», ha aggiunto.
I terremoti sono comuni in Nepal, che si trova su un'importante faglia geologica dove la placca tettonica indiana si spinge nella placca eurasiatica, formando la catena himalayana.
Quasi 9'000 persone sono state uccise e più di 22'000 ferite nel 2015, dopo che un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito il paese distruggendo più di mezzo milione di case e più di 8'000 scuole. Centinaia di monumenti e palazzi reali - compresi i siti della valle di Kathmandu classificati come patrimonio mondiale dell'Unesco e che attirano turisti da tutto il mondo - avevano subito danni irreversibili, colpendo il turismo nepalese.
