Il primo ministro portoghese è al centro di un'indagine penale per corruzione.
LISBONA - Il primo ministro portoghese António Costa si è dimesso. Confermando, in un messaggio in diretta alle televisioni nazionali, la notizia circolata oggi sull'esistenza di un'indagine penale sul suo conto, Costa si è detto «fiducioso nel funzionamento della giustizia» e si è messo a disposizione per chiarire ogni sospetto sul suo operato.
Il canale televisivo Sic aveva anticipato le dimissioni presentate da Costa al Presidente della Repubblica. L'ormai ex premier è coinvolto nell'inchiesta della magistratura sugli investimenti "verdi" del suo governo.
«In questi anni mi sono dedicato con l'anima e con il cuore a servire i portoghesi», ha esordito Costa nel suo discorso. Il premier si è detto sorpreso dalla notizia di un'indagine a suo carico e ha ribadito la sua innocenza: «Voglio dire ai portoghesi, guardandoli negli occhi, che non ho sulla mia coscienza il peso di nessun atto illecito».
Ma ha anche dichiarato tutta la sua disponibilità a collaborare con le autorità giudiziarie: «Ho il dovere di impegnarmi nella preservazione della dignità delle istituzioni democratiche che rappresento», ha detto. Ha infine ringraziato i portoghesi, il Partito socialista e sua moglie.
Costa è coinvolto nell'inchiesta su progetti dai contorni poco chiari, secondo la procura, nell'ambito dell'energia verde: l'idrogeno verde a Sines e le miniere di litio di Montalegre.
Le perquisizioni di stamattina presso i ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, il ministro João Galamba ufficialmente accusato per corruzione e abuso d'ufficio, il capo di gabinetto dello stesso premier arrestato e infine la notizia che anche Costa era coinvolto di un'inchiesta condotta dalla Corte suprema, hanno convinto il leader socialista a presentare le sue dimissioni al Presidente della Repubblica.
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