I leader arabi e musulmani che si sono riuniti oggi a Riad hanno respinto l'argomentazione di Israele.
Il numero delle vittime palestinesi uccise nella Striscia di Gaza è salito al di sopra delle 11'000 persone.
Intanto, i funzionari palestinesi e agli enti umanitari hanno riferito che i combattimenti tra le forze israeliane e i militari di Hamas si sono intensificati vicino e intorno agli ospedali di Gaza City, colpiti da esplosioni e spari. «Israele sta lanciando una guerra contro gli ospedali di Gaza City», ha dichiarato Mohammad Abu Selmeyah, direttore dell'ospedale Al Shifa.
Il direttore ha aggiunto inoltre che 25 persone sono state uccise negli attacchi israeliani alla scuola Al-Buraq di Gaza City. Qui si rifugiavano le persone le cui case erano state distrutte.
Un palestinese di 19 anni ucciso a Jenin
Un palestinese è stato ucciso e un altro ferito in violenti scontri con l'esercito israeliano dopo il suo ingresso nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dalla Wafa, il direttore dell'ospedale cittadino secondo cui c'è anche un ferito. Il morto - secondo la stessa fonte - è stato identificato in Amir Maher Al-Qaisi 'Irqawi' di 19 anni.
«Attaccare Beirut? Non lo escludiamo»
Il ministro della difesa Yoav Gallant non ha escluso oggi un eventuale attacco a Beirut. In risposta alla domanda di una giornalista che voleva sapere quale fosse la linea rossa di Israele agli Hezbollah in seguito ai loro continui attacchi contro l'Alta Galilea, Gallant ha risposto: «Se sentirete che abbiamo attaccato Beirut, comprenderete che Nasrallah ha oltrepassato quella linea».
«L'ANP non governerà Gaza»
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha attaccato l'Autorità nazionale palestinese (ANP). «Non consentiremo a chi non ha condannato la strage per oltre 30 giorni di controllare Gaza il giorno dopo» la fine della guerra. Lo ha detto rispondendo a una domanda dei giornalisti nella conferenza stampa. «A Gaza - ha aggiunto - non ci sarà un'autorità civile che educa al terrorismo e paga stipendi ai terroristi e l'esercito continuerà a mantenere il controllo di sicurezza a Gaza finché necessario».
Tel Aviv, scontri tra oppositori e sostenitori di Netanyahu
Ci sono stati scontri tra sostenitori e oppositori di Benyamin Netanyahu dopo la manifestazione a Tel Aviv in cui si chiedeva al governo di fare di tutto per liberare gli ostaggi e di critica all'operato del premier di cui si sono chieste le dimissioni. Lo riportano i media.
«Avanti fino alla vittoria»
«Noi non ci fermiamo fino a che non completiamo il nostro lavoro, fino alla vittoria». Lo ha detto questa sera il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa con i media israeliani. «Stiamo operando nel cuore di Gaza. Hamas ha perso il controllo del nord della Striscia di Gaza. Siamo ben preparati sul fronte nord verso le azioni aggressive di Hezbollah. Siamo pronti su tutti i fronti», ha affermato.
«Non ci sono pressioni internazionali che ci faranno cambiare idea sulla necessità di proteggere noi stessi. Quando Hamas sarà sradicata, Israele manterrà il controllo di sicurezza nella Striscia». «Ho visto la pena nei loro occhi», ha aggiunto Netanyahu, riferendosi all'incontro con le famiglie degli ostaggi in mano di Hamas. Faremo di tutto per riportarli a casa, qualunque cosa, ha affermato.
Il valico di Rafah riapre domani (per gli stranieri)
L'autorità di frontiera di Gaza ha annunciato che il valico di Rafah verso l'Egitto riaprirà domani per chi ha passaporto straniero. Lo riporta Haaretz. Le evacuazioni dalla Striscia di Gaza verso l'Egitto per i cittadini stranieri e i palestinesi che necessitano di cure mediche urgenti erano state sospese venerdì, hanno dichiarato tre fonti di sicurezza egiziane e un funzionario palestinese. Quest'ultimo e una fonte medica egiziana hanno dichiarato che la sospensione era dovuta a problemi nel portare i pazienti a Rafah dall'interno di Gaza.
Israele: «Aiuteremo a evacuare i neonati»
L'esercito israeliano ha dichiarato che aiuterà l'evacuazione dei neonati dal più grande ospedale di Gaza, l'Al-Shifa, che si trova in mezzo agli intensi combattimenti tra soldati e miliziani di Hamas. «Lo staff dell'ospedale Al-Shifa ha chiesto aiuto, domani aiuteremo i bambini del reparto pediatrico a raggiungere un ospedale più sicuro. Forniremo l'assistenza necessaria», ha dichiarato il portavoce militare Daniel Hagari.
L'ONU: «Nulla può giustificare gli attacchi agli ospedali»
«Niente giustifica atti di guerra contro strutture sanitarie»: lo ha dichiarato il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths. «Non può esserci alcune giustificazione per atti di guerra in strutture sanitarie, lasciando queste ultime senza elettricità, cibo o acqua e sparando a pazienti e civili che cercano di fuggire. È immorale, disdicevole e deve terminare. Gli ospedali devono essere posti di grande tutela e coloro che ne hanno bisogno devono potersi fidare di essi come luoghi protetti e non di guerra», ha dichiarato Griffiths, citato dal Guardian.
Sale la tensione tra Israele e USA
Sale la tensione tra Israele e Washington dopo che l'ufficio per gli affari palestinesi del dipartimento di Stato, una sorta di avamposto americano a Gerusalemme, ha criticato l'esercito israeliano per aver demolito la casa di una famiglia a causa delle azioni di un ragazzino di tredici anni.
Missili siriani su Israele
Israele ha identificato due lanci sulle Alture del Golan - dove prima erano risuonate le sirene di allarme - provenienti dal territorio siriano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che i lanci sono caduti in area aperta e che al momento l'esercito sta colpendo il luogo da cui sono partiti i lanci.
L'Iran: «L'unica soluzione è cancellare Israele»
Di fronte a decine di leader arabo-islamici riuniti in Arabia Saudita, l'Iran ha alzato i toni della retorica contro Israele, ribadendo la necessità di cancellare lo Stato ebraico dal Medio Oriente, e ha mantenuto alta la posta negoziale con gli Stati Uniti, accusando Washington di fornire il carburante all'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza.
Summit di Riad: «A Gaza non è autodifesa»
I leader arabi e musulmani che si sono riuniti oggi a Riad hanno respinto l'argomentazione di Israele di un diritto «all'autodifesa» a Gaza ed hanno chiesto l'immediata sospensione delle operazioni militari. I partecipanti al summit, si legge nella dichiarazione finale, «rifiutano di descrivere questa guerra come autodifesa o di giustificarla con qualsiasi pretesto».
Gli Hezbollah stanno commetendo un «grave errore»
Continuando ad attaccare il nord di Israele, «gli Hezbollah sono vicini a commettere un grave errore». Lo ha detto il ministro della difesa d'Israele Yoav Gallant in visita alle truppe di confine. «Sono qui per dire ai cittadini del Libano che ho già visto i cittadini di Gaza camminare con le bandiere bianche per dirigersi lungo la costa al sud». «Gli Hezbollah stanno trascinando il Libano in una guerra che può scoppiare - ha aggiunto - sta facendo un errore».
«Nessun assedio all'ospedale»
«Non ci sono sparatorie e non c'è alcun assedio» all'ospedale Shifa di Gaza City. Lo scrive su X Moshè Tetro, responsabile del Cogat, l'ente militare di governo israeliano dei Territori. «La parte est dell'ospedale resta aperta» per chi voglia uscire, spiega Tetro, aggiungendo che ci sono combattimenti vicino all'ospedale tra soldati israeliani e miliziani di Hamas.
Morti due neonati prematuri ad al-Shifa
Due neonati prematuri sono morti all'ospedale al-Shifa di Gaza City sotto assedio e senza corrente elettrica. Lo riferisce un'organizzazione non governativa israeliana che cita i medici della struttura, mentre infuriano i combattimenti intorno al complesso di al-Shifa. «A causa della mancanza di elettricità, possiamo riferire che l'unità di terapia intensiva neonatale ha smesso di funzionare. Due neonati prematuri sono morti e c'è un rischio reale per la vita di altri 37 neonati prematuri», ha dichiarato il gruppo di medici israeliani in un comunicato.
«Usa, cessate le operazioni in Israele e cesseranno le operazioni contro di voi»
«Agli americani dico che se volete che il secondo fronte (siro-iracheno-yemenita) cessi le operazioni militari (contro di voi), voi dovete cessare l'aggressione su Gaza». Lo ha detto poco fa il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah. «Continueremo a mettere pressione a Israele tenendo aperto il fronte di guerra col nemico israeliano dal sud del Libano. L'Iran sostiene chiaramente la resistenza (anti-israeliana) e questo ora è chiaro a tutti. La sostiene con denaro, mezzi, armamenti e la sostiene politicamente. Nonostante le minacce degli Stati Uniti, l'Iran continua a sostenere tutti i movimenti di resistenza nella regione». (Ats ans)
Il processo di pace «è stato costruito sulle esigenze di Israele»
Ci sono tre cose sulle quali i Paesi arabi dovrebbero concentrarsi, secondo il rappresentante di Hamas in Libano, Usama Hamdan, che ha commentato con Al Jazeera il vertice in corso a Riad. «Primo, fermare gli attacchi israeliani e il genocidio contro i palestinesi», ha detto Hamdan, invitando i Paesi a tagliare le relazioni con Israele. «Il secondo punto è l'invio di aiuti umanitari, medicinali e carburante», ha aggiunto. «E il terzo punto, molto importante, è parlare con una sola voce che la causa palestinese deve essere risolta sulla base dei diritti dei palestinesi e non su altre basi», ha sottolineato Hamdan concludendo che la causa del fallimento del processo di pace degli ultimi tre decenni è che questo «è stato costruito sulle esigenze di Israele». (Ats ans)
«L'Aiea controlli le armi nucleaeri israeliane»
Le armi nucleari israeliane, «la cui esistenza è riconosciuta dai ministri» dello Stato ebraico, dovrebbero essere oggetto di investigazione da parte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo al vertice di Riad con i Paesi arabi, come riporta Anadolu, e rivendicando che «Gerusalemme è la nostra linea rossa». «La questione delle armi nucleari, la cui esistenza è stata ammessa dai ministri israeliani, dovrebbe essere indagata. Se ci sono bombe nucleari contrabbandate fuori dal controllo dell'Aiea, devono essere rivelate» ha riferito Erdogan. L'amministrazione israeliana, che si comporta come il «bambino viziato dell'Occidente, è obbligata a risarcire i danni che ha causato», ha rivendicato il presidente turco, chiedendo nuovamente il cessate il fuoco e dicendosi pronto «a fare gli sforzi necessari, anche come garanti, per preservare la pace che verrà stabilita». (Ats ans)
La situazione nel più importante ospedale di Gaza è «catastrofica»
In un comunicato odierno, Medici senza frontiere chiedono un cessate il fuoco immediato contro le strutture sanitarie
«L'esercito israeliano venga definito organizzazione terroristica»
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha invitato i Paesi arabi presenti al vertice di Riad a definire l'esercito israeliano «organizzazione terroristica» a causa delle sue operazioni armate nella Striscia di Gaza. Nel suo discorso ai leader arabi e musulmani riuniti nella capitale saudita, Raisi ha anche invitato i Paesi musulmani «ad armare i palestinesi« se «gli attacchi continuano» a Gaza. (Ats ans)
«Il mio popolo vittima di una guerra di sterminio»
Il presidente palestinese Abu Mazen ha dichiarato al vertice in corso a Riad che il suo popolo è «sottoposto a una guerra di sterminio che ha oltrepassato tutte le linee rosse» e ha riferito che Israele è «pienamente responsabile dell'uccisione e del ferimento di ogni palestinese». Lo riferisce Al Arabiya. Come riporta Al Jazeera, inoltre, secondo Abu Mazen il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite «deve essere all'altezza della sua responsabilità e del suo obbligo di porre fine a questa guerra belligerante contro il nostro popolo senza ulteriori ritardi». Il presidente palestinese si è rivolto anche agli Stati Uniti chiedendo "di porre fine all'aggressione di Israele, all'occupazione, alla violazione e alla profanazione dei nostri luoghi sacri». «Non sono accettabili soluzioni militari, perché sono tutte fallite - ha concluso Abu Mazen -. Rifiutiamo categoricamente qualsiasi tentativo di sfollare il nostro popolo da Gaza o dalla Cisgiordania». (Ats ans)
Anche il principe ereditario saudita per il cessate il fuoco
Il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman ha chiesto l'immediata cessazione delle operazioni militari a Gaza e il rilascio di tutti i prigionieri, rivolgendosi ai leader della Lega Araba e dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica a Riad. Lo riferisce Al Jazeera. «Questa è una catastrofe umanitaria che dimostra il fallimento della comunità internazionale e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel porre fine alle gravi violazioni delle leggi umanitarie internazionali da parte di Israele, e dimostra i doppi standard adottati dal mondo», ha aggiunto Bin Salman dicendosi «certo» che l'unica strada verso la pace sia «la fine dell'occupazione israeliana e degli insediamenti illegali, il ripristino dei diritti acquisiti del popolo palestinese e la creazione dello Stato del 1967, con Gerusalemme Est come capitale». (Ats ans)
Hamas avrebbe sparato durante l'evacuazione dell'ospedale
Durante l'evacuazione di civili dall'ospedale Rantisi di Gaza, coordinata dall'esercito circa due giorni fa, «terroristi di Hamas hanno aperto il fuoco per spaventare la folla e farla rientrare». Lo ha affermato un ufficiale israeliano in un colloquio con la stampa estera. Dentro l'ospedale c'erano diversi miliziani di Hamas. «Altri cinque o sei terroristi si sono poi mischiati ai civili quando hanno cominciato a defluire. Li hanno utilizzati come scudi umani. Nostri cecchini avrebbero potuto colpirli, ma non volevamo creare panico. Così loro sono usciti indenni. Ma il nostro obiettivo era evacuare l'ospedale. Li colpiremo dopo». (Ats-ans)
Borrell: «Israele non può occupare Gaza nel post guerra»
«Hamas non può tornare a Gaza. Gaza non può essere occupata da Israele e allo stesso tempo la soluzione» per la Striscia «non può essere separata da quella per i Territori occupati. Sì a un'autorità palestinese che sia in Gaza». Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell parlando al Congresso dei socialisti europeo sottolineando la necessità «di un maggior coinvolgimento dei Paesi arabi moderati e dell'Ue». «Dobbiamo contribuire alla costruzione di uno Stato palestinese, oltre che alla ricostruzione di Gaza», ha aggiunto. (Ats-ans)
Attacco in Libano a 40 chilometri da confine contro sito Hezbollah
Questa mattina un drone dell'esercito israeliano ha colpito un sito di Hezbollah a 40 chilometri dal confine dello Stato ebraico in territorio libanese, a sud di Sidone, da cui erano stati lanciati missili terra-aria. La radio militare afferma che si tratta dell'attacco più in profondità in Libano dal 7 ottobre, in risposta ai lanci di razzi e droni dal Paese dei cedri. (Ats-ans)
25 palestinesi arrestati in Cisgiordania
L'esercito ha arrestato oggi almeno 25 palestinesi, compresi minorenni, nel corso di incursioni in tutta la Cisgiordania, secondo la Commissione per i prigionieri, citata dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo il Jerusalem Post, l'Idf ha arrestato persone sospettate di terrorismo nel villaggio di Beit Fajar nell'area di Betlemme. Wafa aggiunge che la maggior parte degli arresti è avvenuta nella città di Idna, a Hebron, mentre gli altri sono stati eseguiti nei governatorati di Ramallah, Tulkarm, Betlemme e Gerusalemme. I detenuti, afferma l'agenzia palestinese, «sono stati maltrattati», e dal 7 ottobre Israele ha arrestato 2425 palestinesi. (Ats ans)
Ucciso un comandante di Hamas
In un raid, l'esercito israeliano - su indicazioni dell'intelligence e delle truppe sul terreno - ha ucciso Ahmed Siam, comandante di compagnia del 'Naser Radwan Company' di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare ricordando che due giorni fa era stato annunciato che Siam teneva come ostaggi circa 1'000 abitanti di Gaza nell'ospedale Rantisi e aveva impedito loro di evacuare verso sud. Siam - ha specificato - è stato ucciso mentre si nascondeva all'interno della scuola 'Al Buraq' insieme ad «altri terroristi» e questo dimostra «ancora un volta l'uso di Hamas dei civili come scudi umani a fini di terrorismo». (Ats ans)
Al-Shifa senza corrente, né acqua
L'ospedale al-Shifa, il principale di Gaza, è rimasto senza corrente elettrica, né internet, né acqua, né forniture mediche. Lo ha affermato oggi il suo direttore Muhammad Abu Salmiya, secondo quanto riferisce Haaretz. «Quello che posso dire - ha aggiunto - è che abbiamo cominciato a perdere vite di pazienti. Ogni minuto c'è chi muore: malati, feriti e anche bebè negli incubatori». In precedenza era stato riferito che l'esercito israeliano è appostato nelle immediate vicinanze. (Ats ans)
Corridoio umanitario fino alle 16
L'esercito israeliano da questa mattina alle 9 (ora locale) ha di nuovo aperto un corridoio umanitario lungo la strada Salah ad Din per consentire alla popolazione del nord di Gaza di defluire al sud. Lo ha fatto sapere il portavoce Avichai Adraee che ha diffuso in arabo l'informativa su X. Il corridoio resterà aperto per 7 ore fino alle 16 (ora locale). Inoltre fino alle 14 di oggi ci sarà «una sospensione tattica delle operazioni militari» sul campo profughi di Jabalia nel nord per permettere alla popolazione di dirigersi a sud di Gaza. (Ats ans)
On average, a child is killed every 10 minutes in #Gaza. pic.twitter.com/BI9BxwyNC5
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) November 11, 2023
Un bambino ucciso ogni 10 minuti. «Nessuno è al sicuro in nessun posto»
Il direttore dell'Oms chiede un cessate il fuoco: «Oltre 250 attacchi nella Striscia e in Cisgiordania contro le strutture sanitarie»
Israele intenderebbe restare in guerra per almeno un anno
Le Forze armate israeliane (IDF) si stanno preparando a combattere a Gaza per un anno: lo scrive il Times of Israel citando Channel 12. Secondo queste indiscrezioni, delle quali non viene citata la fonte, l'esercito di Israele si sta «preparando per un periodo di un anno di combattimenti... in diverse aree... con metodi diversi, ma un anno di combattimenti per arrivare alla quarta fase di questa guerra: l'ingresso di un nuovo governo a Gaza che non sia Hamas e non sia sostenuto dagli iraniani», scrive il quotidiano. (Ats ans)
Stop alle comunicazioni con l'ospedale al-Shifa
Si sono interrotte le comunicazioni con l'ospedale al-Shifa, il principale di Gaza. Lo riferisce Haaretz secondo cui nella notte l'esercito israeliano ha stretto l'assedio ad altri due ospedali, che sarebbero il Rantisi e il Nasser. Israele ha ripetuto più volte che Hamas usa l'ospedale al-Shifa come 'scudo' per nascondere l'ingresso a una rete di tunnel militari da dove opererebbe il leader dell'organizzazione, Yihya Sinwar. (Ats ans)
Israele avanza
Dall'inizio della guerra, l'esercito israeliano ha preso il controllo di 11 roccaforti di Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che durante la notte forze della Brigata Nahal hanno localizzato e distrutto tunnel di attacco di Hamas posti in prossimità di una scuola. I soldati - ha continuato - «hanno distrutto obiettivi della squadra navale di Hamas e anche una cellula che intendeva attaccare le truppe». (Ats ans)
Israele nega di aver sparato su un ospedale
L'esercito israeliano ha ribadito di non aver sparato nei combattimenti di ieri sull'ospedale Shifa di Gaza City ed ha addossato la responsabilità dell'accaduto a un lancio fallito di un razzo da parte delle fazioni palestinesi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare citato dai media. Hamas aveva invece accusato Israele per il bombardamento della struttura e delle vittime conseguenti. (Ats ans)
Un vertice straordinario
L'Arabia Saudita ospiterà oggi un vertice straordinario tra Lega Araba e Organizzazione della Cooperazione Islamica «in risposta alle circostanze eccezionali che si stanno verificando a Gaza». Lo rende noto Riad. (Ats ans)
Macron chiede un cessate il fuoco
Israele deve interrompere i bombardamenti su Gaza, perché «i civili vengono bombardati», ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista di ieri sera alla Bbc, ribadendo il diritto dello stato ebraico a difendersi. «Quindi non c'è alcuna ragione per questo e nessuna legittimità. Esortiamo Israele a fermarsi», ha sottolineato il presidente francese ribadendo anche la condanna francese alle azioni terroristiche di Hamas. Quando gli è stato chiesto se voleva che altri leader - compresi quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito - si unissero alle sue richieste di cessate il fuoco, ha risposto: «Spero che lo facciano». Parlando il giorno dopo la conferenza sugli aiuti umanitari a Gaza tenutasi a Parigi, Macron ha affermato che la «chiara conclusione» di tutti i governi e le agenzie presenti a quel vertice è stata «che non c'è altra soluzione che prima, una pausa umanitaria, che porti quindi a un cessate il fuoco, che ci permetterà di proteggere... tutti i civili che non hanno nulla a che fare con i terroristi». (Ats ans)